Israele colpisce obiettivi Houthi nello Yemen, 24 morti nel Libano meridionale
L'esercito israeliano ha reso noto di aver lanciato un attacco, con decine di aerei, su obiettivi Houthi nello Yemen, come risposta a un recente attacco contro il territorio dello Stato ebraico. Le forze armate di Tel Aviv hanno precisato di aver colpito centrali elettriche e strutture portuali nella città di Hodeidah, roccaforte dei ribelli. Il canale televisivo Al Masirah, gestito dagli Houthi, ha mostrato i vigili del fuoco alle prese con un grande incendio, e ha dichiarato che almeno quattro persone sono state uccise. Altre 33 sono rimaste ferite. Gli Houthi hanno precisato che gli attacchi israeliani hanno colpito in particolare il porto di Rass Issa.
Il ministro israeliano Gallant: "Non intendiamo aprire altri fronti"
Parlando alle proprie truppe a Tel Aviv, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha definito gli attacchi "impressionanti". "Non abbiamo alcun interesse a espandere la guerra - ha aggiunto - né ad aprire altri fronti. Ma se qualcuno attacca Israele, come gli Houthi hanno fatto di recente e anche in passato, con missili e droni, subisce un regolamento di conti", ha dichiarato. "Chiunque colpisca o provi a colpite i nostri cittadini sarà trovato", ha rincarato il generale Tom Bar, comandante dell'aeronautica israeliana.
Da parte loro, gli Houthi hanno dichiarato di aver adottato misure precauzionali e che gli attacchi di Israele non fermeranno le operazioni degli Houthi sulle rotte di navigazione e contro Israele. I ribelli yemeniti sostenuti dall'Iran hanno in particolare colpito l'aeroporto israeliano Ben Gurion nella giornata di sabato, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu stava arrivando con un volo dagli Stati Uniti. Da novembre, inoltre, continuano regolarmente gli attacchi contro navi in transito nel Mar Rosso che si ritiene abbiano legami con Israele, anche se molte delle imbarcazioni non avrebbero nulla a che fare con lo Stato ebraico.
Continuano i bombardamenti israeliani sul Libano
Nel frattempo, in Libano almeno 24 persone sono state uccise in una serie di attacchi aerei israeliani che hanno colpito due edifici adiacenti, vicino alla città meridionale di Sidone. I raid si sono concentrati nell'area di Ain el-Delb: il ministero della Sanità libanese ha dichiarato che almeno 29 persone sono rimaste ferite.
I bombardamenti israeliani si sono intensificati nel sud del Libano e nella regione della Bekaa, con i media locali che hanno riferito di attacchi aerei incessanti durante l'intera giornata di domenica. Il primo ministro ad interim del Libano, Najib Mikati, ha spiegato che il suo governo, nonostante le ristrettezze economiche, sta lottando per far fronte al crescente numero di persone in fuga, che secondo lui potrebbero essere "fino a un milione. Ci sono 772 rifugi in cui 118mila persone sono arrivate dall'altro ieri. Per loro stiamo per ora soddisfacendo i bisogni primari. Dalla sicurezza, ai beni di prima necessità, al cibo. Ma si stima che il numero di sfollati sia molto più alto".
Dall'inizio della guerra a Gaza, in ottobre, Israele e Hezbollah si sono attaccati reciprocamente quasi ogni giorno, provocando la fuga di decine di migliaia di persone da entrambi i lati della frontiera. La tensione non accenna a diminuire, anche per via dell'uccisione, venerdì, del dirigente di Hezbollah Hassan Nasrallah in un sobborgo della capitale Beirut.
Papa Francesco: "Risposte militari sproporzionate sono immorali"
Parlando ai giornalisti sul volo di ritorno in Italia dal Belgio, Papa Francesco ha affermato senza mezzi termini che gli attacchi di Israele a Gaza e in Libano sono "immorali" e sproporzionati. Il pontefice ha quindi aggiunto che il suo esercizio militare è andato oltre le regole della guerra.
Francesco non ha citato Israele in modo esplicito e ha precisato che le sue parole sono state pronunciate in termini generali, ma ha insistito sul fatto che "la difesa deve sempre essere proporzionata all'attacco. Quando c'è qualcosa di sproporzionato si vede una tendenza al dominio che va oltre la moralità. Un Paese che con la sua forza fa queste cose, qualsiasi Paese intendo, compie azioni immorali".
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