Hamas ha restituito il corpo del 16esimo ostaggio israeliano
L'esercito israeliano ha comunicato che la Croce Rossa ha ricevuto il corpo di un prigioniero deceduto. “Secondo le informazioni fornite dalla Croce Rossa, la bara di un ostaggio deceduto è stata trasferita sotto la sua custodia ed è in viaggio verso le truppe [israeliane] a Gaza”, ha dichiarato l'esercito in un post su X.
A questo punto Hamas ha ora restituito i resti di 16 dei 28 prigionieri deceduti, insieme a 20 prigionieri vivi, da quando il 10 ottobre è entrato in vigore il cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti.
Israele sta ancora aspettando la restituzione di altri 12 corpi prima di passare alla fase due dell'accordo di tregua mediato dagli Stati Uniti. Il più alto ufficiale militare israeliano h detto infatti lunedì che il conflitto a Gaza continuerà fino a quando non saranno stati ricevuti i resti di tutti i prigionieri.
“La guerra non è ancora finita. Dobbiamo portare a termine la nostra sacra missione”, ha detto il capo di Stato Maggiore dell'esercito Eyal Zamir, secondo quanto riportato dal Times of Israel.
Le sue osservazioni hanno sottolineato la fragilità della tregua mediata dagli Stati Uniti con Hamas e sono state fatte durante una riunione dei vertici dell'esercito, per quanto dopo oltre due anni sia stato rimosso lo stato di emergenza nel sud di Israele, attaccato da Hamas il 7 ottobre 2023.
L'annuncio del rilascio di un altro corpo di un ostaggio è arrivato nel tardo pomeriggio di lunedì, dopo altri attacchi israeliani sulla Striscia nella parte orientale di Khan Younis, mentre alcuni droni hanno colpito le vicinanze di un campo profughi a Gaza City.
Per il ministro degli Esteri ungherese "l'Ue attua politica anti-Israele"
Il ministro degli Affari Esteri e del Commercio ungherese, Péter Szijjártó, ha detto che L'Ue dovrebbe porre immediatamente fine alla sua "politica anti-Israele".
Intervenuto in occasione del Business Forum tra Ungheria e Israele a Budapest, il ministro ha avuto un colloquio con l'omologo israeliano Gideon Saar.
Szijjártó ha sottolineato che l'Ue deve eliminare le proposte anti-israeliane dalla sua agenda, perché "servono solo a infiammare le tensioni".
"Per molti versi, la politica di Bruxelles è caratterizzata dalla frustrazione, e una delle sue espressioni è quando l'Ue attua politiche anti-israeliane. Si tratta di una politica assolutamente di parte, anti-Israele, e uno dei filoni di questa politica è proprio quello di imporre restrizioni economiche commerciali. Noi ci opporremo sempre a queste politiche e lavoreremo per garantire che non solo l'Ungheria e Israele, ma anche la cooperazione Ue-Israele si sviluppi in futuro", ha dichiarato.
"Molti investitori israeliani operano in Ungheria. Quindi la nostra partnership economica non inizia oggi, ma la stiamo portando a nuovi livelli", ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Saar. "Credo che oggi abbiamo un obiettivo comune: raddoppiare il commercio tra i nostri Paesi entro il 2030. Credo che sia un obiettivo raggiungibile!", ha aggiunto.
Intervenendo al forum nella Puskás Arena di Budapest, Szijjártó ha anche detto che il presidente degli Stati Uniti Trump è la speranza per la pace sia nella guerra in Ucraina che nella crisi in Medio Oriente. Ha inoltre sottolineato che i due conflitti hanno in comune il fatto che "l'Ue non è stata coinvolta nella loro risoluzione".
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