Elezioni Paesi Bassi, testa a testa tra liberali ed estrema destra: i centristi fermano Wilders
I liberali progressisti del D66 e l'estrema destra del Pvv sono testa a testa per la vittoria alle elezioni legislative anticipate nei Paesi Bassi. Con il 97,7 per cento dei voti scrutinati, i due partiti dovrebbero ottenere entrambi 26 dei 150 seggi della Camera bassa del Parlamento, secondo l'ultima proiezione del dell'agenzia ANP.
I primi exit poll diffusi da Ipsos davano come battuta l'estrema destra, con il Pvv di Geert Wilders superato di due seggi dal D66 di Rob Jetten.
Una previsione cambiata leggermente nel corso dello spoglio. Le due formazioni sono separate da circa 2.000 voti, con il Pvv al momento in testa dopo uno scrutinio che ha visto il D66 sempre in vantaggio.
Risultato che potrebbe cambiare, dato che ancora manca all'appello circa il 20 per cento dei voti scrutinati ad Amsterdam, che potrebbero generare un balzo in avanti del D66. La capitale non prevede di comunicare i risultati completi prima di venerdì sera.
Anche i voti postali espressi dall'estero potrebbero influenzare l'esito. I risultati di questi ultimi non saranno noti prima di martedì.
Nel sistema olandese, in cui nessun partito solitamente ottiene la maggioranza assoluta, è necessaria una coalizione che raggruppi almeno 76 seggi per poter formare un governo.
Anche se il Pvv vincesse il voto popolare, tutti gli altri principali partiti hanno dichiarato che non collaboreranno con Wilders nella formazione di un nuovo governo, il che significa che il filoeuropeo Jetten è il principale candidato a diventare primo ministro. Sarebbe il più giovane della storia del Paese.
Si tratta di un cambiamento significativo rispetto alle elezioni del 2023, che videro la vittoria schiacciante del Pvv con 37 seggi, seguito dal Partito laburista di sinistra verde (GL-PvdA) e dal conservatore Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd) con 25 e 20 seggi rispettivamente.
Soltanto quarta con 20 seggi l'alleanza tra Laburisti e Verdi dell'ex vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, che lascia la guida del partito GroenLinks-PvdA.
Secondo i dati preliminari, il Vvd dovrebbe ottenere 23 seggi, mentre GL-PvdA dovrebbe ottenerne 20, meno del previsto.
Sebbene gli exit poll di Ipsos siano un'indicazione soggetta a cambiamenti, i loro dati nelle elezioni passate sono stati estremamente affidabili. Nel 2023, l'Istituto ha indicato 35 seggi per il Pvv, con un margine di errore di appena l'1,2 per cento.
Il Servizio Elettorale dell'agenzia di stampa ANP ha calcolato un'affluenza del 78,4 per cento, un dato leggermente superiore a quello dell'ultima tornata elettorale, quando votò il 77,8 per cento degli aventi diritto.
La probabile vittoria del D66, di centro-sinistra, arriva dopo l'improvviso balzo in avanti nei sondaggi a pochi giorni dal voto.
Il risultato segna anche una significativa rimonta per il D66, dopo il deludente risultato del 2023, quando ottenne soltanto nove seggi, rispetto ai 24 del 2021.
Il GL-PvdA, guidato dall'ex vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, ha mantenuto una posizione stabile nei sondaggi e non si è discostato molto dai risultati del 2023, quando il partito aveva ottenuto 25 seggi.
Il nuovo arrivato Henri Bontenbal, leader del partito cristiano-democratico Cda, sembrava un popolare candidato a primo ministro, considerato un ponte più moderato tra la sinistra e la destra. Il suo partito è destinato a ottenere 19 seggi.
Il suo programma di "decenza e rispetto" e di "ritorno al lavoro" - in riferimento alla situazione di stallo in cui versa il precedente governo, caduto a giugno a causa di un conflitto sull'immigrazione solo un anno dopo il suo insediamento - è apparso di grande risonanza tra gli elettori.
Wilders ha fatto ancora una volta una dura campagna per arginare l'immigrazione clandestina, che lo ha portato alla vittoria nel 2023. La questione, molto dibattuta, ha portato anche al crollo del governo uscente, quando Wilders e il suo partito hanno lasciato la coalizione di quattro partiti.
Le lotte tra i partiti dell'ultima coalizione hanno portato a criticare il fatto che i Paesi Bassi, da sempre una voce di spicco all'interno dell'Unione europea, a volte sono stati visti come non pienamente impegnati con il continente come avevano fatto sotto il leader di lunga data Mark Rutte, ora segretario generale della Nato.
Gli exit poll di mercoledì sera indicano un percorso difficile nei colloqui di coalizione. Sebbene Wilders abbia perso seggi rispetto alle elezioni del 2023, il suo partito manterrà una posizione di rilievo.
Anche altri partiti minori di estrema destra hanno registrato balzi in avanti significativi: Ja21 è passato da un solo seggio a nove nell'exit poll e Forum per la Democrazia (FvD) ne riceverà sei, rispetto ai tre del 2023.
Ma la prospettiva dell'estrema destra al governo rimane poco probabile.
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