Tsikhanouskaya: “La Lituania fa bene a chiudere il confine con la Bielorussia, Lukashenko provoca l’Europa”
Le autorità lituane hanno deciso di prorogare fino alla fine di novembre la chiusura dei valichi di frontiera con la Bielorussia, dopo una serie di violazioni dello spazio aereo attribuite a palloni aerostatici usati per il contrabbando di sigarette. Una misura che, secondo l’opposizione bielorussa in esilio, è pienamente giustificata.
"Comprendiamo perfettamente il motivo della chiusura delle frontiere da parte della Lituania", ha dichiarato a Euronews Svetlana Tsikhanouskaya, leader dell’opposizione bielorussa.
"Tutti questi attacchi e interferenze nello spazio aereo devono avere conseguenze per il regime di Lukashenko. Si tratta di un vero attacco ibrido: crisi migratoria, droni sulla Polonia e ora palloni che trasportano sigarette di contrabbando".
Tsikhanouskaya, che vive in esilio in Lituania, ha ribadito la necessità di proteggere i cittadini lituani senza però chiudere le porte ai bielorussi in fuga dalla repressione. "Chiediamo solo che i bielorussi rispettosi della legge possano attraversare i confini. Per molti è l’unico modo per sfuggire al carcere in Bielorussia", ha aggiunto.
Vilnius ha annunciato la chiusura dei valichi all’inizio della settimana, denunciando “costanti violazioni” del proprio spazio aereo. Le autorità hanno segnalato che, per più volte nel corso del mese, piccole mongolfiere cariche di stecche di sigarette sono entrate nei cieli lituani, costringendo gli aeroporti a sospendere temporaneamente le operazioni. La polizia ha arrestato diversi sospetti contrabbandieri ed emesso sanzioni per migliaia di euro.
Il governo lituano considera gli episodi parte di un più ampio “attacco ibrido” orchestrato da Minsk, una valutazione condivisa anche dall’Unione europea.
"Questi palloni non sono solo strumenti di contrabbando, ma fanno parte di una campagna ibrida mirata", ha dichiarato l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Kaja Kallas, ricordando anche il “contrabbando di migranti sponsorizzato dallo Stato” come parte dello stesso schema.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha definito le incursioni "una minaccia ibrida", ribadendo la piena solidarietà dell’Europa a Vilnius.
Il consigliere per la sicurezza nazionale lituano Kęstutis Budrys ha sottolineato a Euronews come la difesa del fianco orientale dell’Europa sia "ormai una questione esistenziale", dopo una serie di incursioni aeree che hanno messo in stato d’allerta gli Stati membri dal Baltico alla Polonia.
All’inizio dell’anno, la Nato ha lanciato l’operazione Eastern Sentry per rafforzare le difese aeree nella regione. Il 9 settembre la Polonia ha abbattuto droni russi che avevano violato il suo spazio aereo — il primo intervento armato di autodifesa di un Paese Nato dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022.
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha liquidato le misure lituane come una “pazza truffa”, accusando l’Occidente di condurre una “guerra ibrida” contro la Bielorussia e la Russia.
Ma secondo Tsikhanouskaya, Minsk continua a testare la risposta europea: "Il regime verifica costantemente fino a che punto può spingersi prima di subire conseguenze".
Lukashenko, alleato chiave di Vladimir Putin, ha consentito a Mosca di utilizzare il territorio bielorusso come base per l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022.
La leader dell’opposizione ha esortato l’Unione europea a restare unita e ferma contro i regimi di Minsk e Mosca. "L’Europa deve rispondere con tutta la forza possibile: sanzioni economiche, isolamento politico, pressione diplomatica. Lo strumento più efficace per colpire i dittatori sono le sanzioni contro il regime, non contro le persone".
Secondo Tsikhanouskaya, la chiusura dei confini potrebbe inoltre esercitare pressione su Lukashenko, riducendo il ruolo della Bielorussia come snodo del commercio cinese.
"Molti Paesi non vorranno collaborare con un regime incapace di garantire il transito delle merci", ha affermato la leader dell'opposizione bielorussa.
Per la dissidente, le recenti provocazioni sono parte di una strategia volta a sondare la determinazione europea e a cercare una legittimazione internazionale.
"Lukashenko sta mettendo alla prova gli europei, vuole capire quanto può spingersi. Ma come si può dialogare con dittatori che tengono il loro popolo nella paura e cercano di esportarla oltre confine?", ha concluso.
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