Trump smentisce le notizie secondo cui un attacco al Venezuela potrebbe essere imminente
Donald Trump ha negato venerdì di valutare un intervento militare in Venezuela, un'ipotesi data per imminente da media statunitensi citando fonti locali. La possibile escalation segue mesi di bombardamenti di imbarcazioni di narcotrafficanti nel Mare dei Caraibi e la partenza per l'area della più grande portaerei della Marina Usa, la Gerald Ford.
"L'amministrazione Trump ha deciso di attaccare le installazioni militari all'interno del Venezuela e gli attacchi potrebbero avvenire da un momento all'altro, secondo quanto riferito da fonti informate", ha scritto venerdì il Miami Herald, "gli Stati Uniti si preparano ad avviare la fase successiva della loro campagna contro il cartello della droga Soles", che esporta circa 500 tonnellate di cocaina negli Stati Uniti secondo le stime fornite dal giornale.
La notizia riportata separatamente anche dal Wall Street Journal è stata smentita dal presidente Usa dall'Air Force One, quando a domanda specifica su un intervento militare in Venezuela Trump ha risposto: “No”.
La reazione del Venezuela ai presunti piani Usa di attacco
Secondo il Washington Post, Nicolas Maduro ha reagito scrivendo a Vladimir Putin, chiedendo aiuto alla Russia e facendo appello anche a Cina e Iran per assistenza militare.
Secondo gli Stati Uniti il governo del presidente venezuelano è direttamente coinvolto nel narcotraffico attraverso il ministro dell'Interno, Diosdado Cabello, dato addirittura a capo dei Soles. Il cartello è stato inserito al pari del Tren de Agua nella lista delle organizzazioni terroristiche negli Stati Uniti.
Sul ministro pende una taglia statunitense da 25 milioni di dollari, la metà di quella sul presidente del Venezuela che secondo le indiscrezioni dei quotidiani americani sarebbe tra gli obiettivi principali di un potenziale attacco al Paese sudamericano.
Gli attacchi mirati contro imbarcazioni della droga hanno ucciso finora una sessantina di persone mentre con l'arrivo della portaerei Ford la presenza militare Usa al largo del Venezuela raggiungerebbe 14 navi e circa 10mila soldati.
Le Nazioni Unite hanno accusato Washington di avere "violato il diritto internazionale" con le sue recenti operazioni e hanno descritto gli attacchi come "esecuzioni extragiudiziali". "Questi attacchi e il loro crescente costo umano sono inaccettabili.
Gli Stati Uniti devono porvi fine", ha dichiarato l'Alto Commissario per i diritti umani Volker Türk.
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