Elezioni Trump: il Parlamento europeo apre al dialogo, ma preoccupano i dazi
Il Parlamento europeo ha discusso mercoledì il futuro delle relazioni con gli Stati Uniti sotto la nuova amministrazione Trump.
Nel corso del dibattito, gli eurodeputati hanno valutato come impegnarsi con la nuova amministrazione per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità per entrambe le regioni, mentre l'Unione europea cerca di ottenere relazioni transatlantiche stabili.
Con l'insediamento di Trump previsto per gennaio 2025, gli eurodeputati hanno valutato come il cambiamento politico abbia influito sulle priorità condivise tra due delle maggiori economie mondiali.
L'allarme di Borrell sui dazi che Trump vorrebbe introdurre
"Trump ha minacciato di imporre tariffe doganali del 10 per cento. Se dovesse mantenere questa promessa, ciò avrebbe un impatto sulle nostre economie", ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell.
“Ha parlato di tariffe del 60 per cento su tutti i prodotti cinesi, e questo avrà un impatto sui mercati globali. Le merci cinesi che non potrebbero accedere al mercato statunitense potrebbero inondare i nostri mercati”. E che dire della politica migratoria? Ci sono questioni morali e umanitarie da affrontare”, ha aggiunto il capo della diplomazia Ue.
Pil europeo a rischio con le nuove tariffe doganali
Gli Stati Uniti sono il più antico alleato dell'Europa e il suo principale fornitore di sicurezza. L'Ue vuole quindi dare al suo nuovo presidente una possibilità.
I leader dell'Ue di tutto lo spettro politico concordano sul fatto che il dialogo è fondamentale per garantire che l'antica alleanza sopravviva all'intransigente mentalità “American First” di Trump, che è direttamente in contrasto con la radicata dedizione del blocco all'ordine basato sulle regole.
Gli analisti hanno messo in guardia dai tagli dei tassi della Bce, dalla debolezza dell'euro e dal rischio di recessione sulla scia della vittoria di Trump, che potrebbe danneggiare l'economia europea in quanto i dazi statunitensi del 10 per cento proposti rischiano di colpire le esportazioni europee, come quelle di automobili e prodotti chimici, erodendo il Pil europeo fino all'1,5 per cento, ovvero circa 260 miliardi di euro.
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