Putin aggiorna la dottrina nucleare: possibile rispondere con armi atomiche a missili da Ucraina
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che modifica i Fondamenti della politica russa in materia di deterrenza nucleare, rendendo i parametri per l'utilizzo delle armi nucleari più generosi.
Il decreto stabilisce che "la deterrenza dell'aggressione è assicurata dalla totalità del potere militare della Federazione Russa, comprese le armi nucleari".
La nuova dottrina nucleare stabilisce che "l'aggressione di qualsiasi Stato membro di una coalizione militare (blocco, alleanza) contro la Federazione Russa e (o) i suoi alleati sarà considerata come un'aggressione di questa coalizione (blocco, alleanza)".
Nel documento si spiega che la Federazione Russa si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione con armi convenzionali contro di essa e contro la Bielorussia da parte di uno Stato non nucleare ma sostenuto da una potenza nucleare.
Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha spiegato che quindi, in base alla nuova dottrina, l'uso di missili occidentali non nucleari da parte delle Forze armate ucraine contro la Russia potrebbe comportare una risposta nucleare.
La dottrina aggiornata mantiene la disposizione secondo cui le decisioni sull'uso delle armi nucleari saranno prese dal capo di Stato.
Nel decreto è sottolineato che "la Federazione Russa considera le armi nucleari come un mezzo di deterrenza, il cui uso è una misura estrema e obbligatoria, e sta facendo tutti gli sforzi necessari per ridurre la minaccia nucleare e prevenire l'aggravamento delle relazioni interstatali che potrebbero provocare conflitti militari, compresi quelli nucleari".
La decisione del Cremlino arriva poche ore dopo che le forze ucraine hanno colpito un centro logistico russo vicino alla città di Karachev, nella regione di Bryansk, a circa 130 chilometri del confine, presumibilmente con i missili balistici Atacms di fabbricazione statunitense.
Durante il fine settimana il presidente Joe Biden aveva revocato il divieto per l'Ucraina di utilizzare i missili a lungo raggio statunitensi per colpire il territorio russo. Lunedì, il capo della diplomazia europea Josep Borrell aveva confermato che Kiev ha ricevuto dagli Stati Uniti l'autorizzazione a colpire in profondità la Russia "fino a 300 chilometri".
Le reazioni degli Stati Uniti e dell'Ue
Gli Stati Uniti si sono detti "non sorpresi" dall'annuncio della Russia e hanno dichiarato che non risponderanno all'iniziativa di Mosca sulla dottrina nucleare. Lo afferma un funzionario dell'amministrazione Biden, citato dall'agenzia Bloomberg. Mosca, infatti, segnalava da tempo l'aggiornamento e gli Usa non vedono il bisogno di rivedere la loro postura o dottrina nucleare.
La minaccia nucleare brandita dalla Russia è un atteggiamento “irresponsabile”, ha invece dichiarato il capo della diplomazia europea Josep Borrell. “Non è la prima volta che loro (i russi) sollevano la minaccia di un'escalation nucleare, il che è del tutto irresponsabile”, ha dichiarato al termine dell'ultimo Consiglio dei ministri della Difesa a Bruxelles.
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