Meloni incontra Milei a Buenos Aires: "Italia e Argentina sorelle insieme per difendere l'Occidente"
Uniti dalla "condivisione politica'' di coloro che "si 'battono per difendere l'identità dell'Occidente, i punti cardine della sua civiltà, la libertà e l'uguaglianza delle persone, la democraticità dei sistemi, la sovranità delle nazioni". Così è intervenuta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni mercoledì, ospite del presidente Argentino Javier Milei a Buenos Aires.
L'incontro, avvenuto a seguito del turbolento G20 di Rio de Janeiro, si è svolto in concomitanza della Giornata nazionale della sovranità. Milei ha onorato la ricorrenza accogliendo la premier italiana alla Casa rosada, lo storico edificio affacciato su Plaza de Mayo sede degli uffici del presidente.
L'idea di un asse "che difenda l'Occidente"
''Giorgia, questa è casa tua'', ha esordito il presidente "turbo-liberista" durante le dichiarazioni alla stampa che hanno preceduto l'incontro bilaterale. Milei ha anche rilanciato l'idea di creare un asse che difenda l'Occidente "dalle tenebre che l'avvolgono". Idea già accennata a Mar-a-lago durante i festeggiamenti per la vittoria di Donald Trump, che dovrebbe reggersi su quattro "Paesi del mondo libero che condividono i nostri valori": Stati Uniti, Italia e Israele, oltre all'Argentina. "Un'alleanza di nazioni libere, unite contro tirannia e miseria. Perché oggi l'Occidente è avvolto da un manto di oscurità", ha aggiunto.
Passando ai rapporti con l'Italia, Milei ha elencato i temi su cui l'alleanza col Pese amico dovrà essere costruita e rafforzata. Difesa del libero mercato e della famiglia, lotta all'immigrazione clandestina e contrasto alla criminalità organizzata, punti condivisi da Meloni, che ha ricordato l'identità di vedute sulla guerra in Ucraina, sul conflitto in edio Oriente, sulla crisi del Venezuela di Maduro, rispetto alla quale ''è nostro dovere alzare la voce''.
Meloni pensa a un piano d'azione per rafforzare la collaborazione
Tra i due leader l'intesa è palpabile. A unirli è "la condivisione politica'' di coloro che si ''battono per difendere l'identità dell'Occidente". Italia e Argentina sono nazioni "hermanas", prosegue la premier di Fratelli d'Italia, che "hanno ancora molto da fare insieme: sono felice di percorrere questo cammino con Javier".
Un cammino che, illustra, passa anche da un piano d'azione Italia-Argentina 2025-2030 "che individui i settori principali della collaborazione bilaterale su cui concentrare i nostri sforzi e le nostre energie". Tra questi il contrasto al crimine organizzato e, soprattutto, la sfera dei rapporti economici e commerciali da rilanciare: "Il potenziale di crescita è straordinario anche grazie alle oltre trecento imprese italiane che sono attive nel Paese, che impiegano più di 16mila lavoratori, che generano un giro d'affari di quasi tre miliardi di euro".
Meloni ha espresso apprezzamento per le iniziative spregiudicate del presidente Milei, le cui "politiche molto coraggiose di liberalizzazione del mercato e di sostegno degli investimenti possono aprire, dal nostro punto di vista, nuove opportunità e essere un ulteriore incentivo per accrescere la presenza italiana".
L'incontro con la comunità italiana
La premier ha anche incontrato la comunità italiana al teatro Coliseo di Buenos Aires. ''L'identità non è mai un limite, ma un valore aggiunto", ha detto Meloni dopo gli inni nazionali di Italia e Argentina diretti da Beatrice Venezi nell'unico teatro italiano all'estero.
Della necessità di rafforzare i legami con l'Argentina ''ne ho parlato lungamente stamani con il presidente Milei. Non so se vi è mai capitato di non sentirvi abbastanza supportati o considerati dall'Italia, se è accaduto, io sono qui per dirvi che non accadrà di nuovo, che l'Italia ci sarà. Questa è una promessa che vi faccio'', ha concluso la premier.
Quella in Argentina è la più grande comunità italiana all'estero, con oltre un milione di italiani e circa venti milioni di italo-discendenti residenti nel Paese.
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