Da Biden a Orbán, le reazioni dei leader al mandato di arresto per Netanyahu e Gallant
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito "scandalosa" la decisione della Corte penale internazionale (Cpi) di emettere mandati di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant.
Il tribunale dell'Aia, nella decisione presa giovedì, ha chiesto l'arresto anche del comandante di Hamas, Mohammed Deif, per crimini contro l'umanità, tra cui omicidio e tortura, durante l'attacco del 7 ottobre.
Biden ha condannato il tribunale per aver paragonato i politici israeliani a Deif: "Non c'è equivalenza, nessuna, tra Israele e Hamas. Saremo sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza".
I giudici hanno affermato che sussistono "ragionevoli motivi" per ritenere che Netanyahu e Gallant abbiano commesso crimini di guerra e crimini contro l'umanità limitando gli aiuti umanitari e prendendo di mira i civili nella guerra condotta da Israele nella Striscia di Gaza.
È la prima volta che un leader in carica alleato dell'Occidente viene accusato di crimini di guerra e contro l'umanità dalla Corte penale internazionale. La decisione implica che Netanyahu, Gallant e Deif possano essere arrestati quando metteranno piede in uno dei 125 Paesi che che aderiscono allo Statuto di Roma, su cui si basa l'operato della Cpi. Israele, Russia e Stati Uniti sono esclusi, in quanto hanno firmato ma non ratificato il trattato.
Israele e Hamas rispondono ai mandati di arresto
Netanyahu ha definito la decisione "antisemita". Il leader israeliano ha contestato le accuse della Corte sostenendo che Israele ha fornito a Gaza "700mila tonnellate di cibo per sfamare la popolazione di Gaza. Abbiamo inviato milioni di messaggi, telefonate e volantini ai cittadini di Gaza per tenerli lontani dal pericolo".
Hamas non si è espressa sul mandato di arresto per Deif, ma ha descritto la decisione contro Netanyahu e Gallant come "la correzione di un lungo percorso di ingiustizia storica contro il nostro popolo". Nei mesi scorsi, Israele ha affermato di aver ucciso Deif in un attacco aereo, ma Hamas non ha mai confermato la sua morte.
Orbán ha detto che ignorerà la decisione della Corte
Gli Stati Uniti e Israele non sono membri della Corte penale internazionale, mentre tutti i 27 Stati membri dell'Ue lo sono. Giovedì, il capo della politica estera dell'Unione, Josep Borrell, ha dichiarato che la decisione della Corte dovrebbe essere "rispettata e attuata".
Nonostante gli Stati membri della Cpi abbiano l'obbligo di arrestare i destinatari di un mandato del tribunale dell'Aia se questi mettono piede sul loro territorio, la Corte non ha modo di farlo rispettare.
Il presidente russo Vladimir Putin, su cui pende un mandato di arresto della Cpi per crimini di guerra in Ucraina, è recentemente sfuggito all'arresto in occasione della sua visita in Mongolia, nonostante quest'ultima sia uno Stato membro della Cpi.
Viktor Orbán, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Ue, è stato il più critico. Il primo ministro ungherese ha annunciato che inviterà Netanyahu a fargli visita come atto di protesta nei confronti della decisione di giovedì.
"Inviterò Netanyahu a venire in Ungheria, dove posso garantirgli che la sentenza della Corte penale internazionale non avrà alcun effetto", ha dichiarato il premier in un'intervista alla radio statale.
Invito subito recepito dal premier israeliano, che ha ringraziato Orbán venerdì, elogiandolo per la sua "chiarezza morale". "Di fronte alla vergognosa debolezza di coloro che hanno sostenuto la scandalosa decisione che mette in discussione il diritto dello Stato di Israele a difendersi, l'Ungheria, come i nostri amici, gli Stati Uniti, dimostra chiarezza morale e si pone dalla parte della giustizia e della verità", ha dichiarato Netanyahu.
Crosetto: "È sbagliato paragonare Netanyahu e Gallant ad Hamas"
Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha dichiarato giovedì che è "sbagliato" paragonare Netanyahu e Gallant ad Hamas, in quanto "da una parte c'è un atto terroristico fatto da un'organizzazione terroristica che colpisce nel profondo cittadini inermi, dall'altra c'è un Paese che a seguito di quest'atto va e cerca di estirpare un'organizzazione criminale terroristica".
"Poi, - ha proseguito Crosetto - se vogliamo giudicare come Israele si è mosso a Gaza, quanta della forza usata fosse necessario usare, quanto dei danni collaterali, che fa senso chiamare in questo modo, con delle vittime innocenti, quante migliaia ci sono state e quante linee rosse siano state superate, è un altro discorso".
Nonostante ciò, il ministro ha detto che se entrambi dovessero entrare in Italia "dovremmo arrestarli".
Non è dello stesso avviso Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. "Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri", ha detto il ministro venerdì mattina, nonostante le parole del capo della Difesa Crosetto.
Più cauto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha fatto sapere venerdì che l'Italia deciderà quali decisioni prendere "insieme con i nostri alleati" in occasione del G7 Esteri a Fiuggi in programma il 25 e 26 novembre. Tajani ha aggiunto che "questa è la linea scelta dal presidente del Consiglio, la politica estera la fa il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri la attua. Questa è la posizione ufficiale del governo".
Le reazioni dei leader europei
Numerosi Paesi dell'Ue hanno dichiarato che rispetteranno la decisione del tribunale e potrebbero arrestare Netanyahu se si recasse in uno dei loro Paesi.
Il ministero degli Esteri francese ha rifiutato di dire se la Francia avrebbe arrestato Gallant o Netanyahu, ma ha fatto sapere che avrebbe agito "in conformità con gli statuti della Cpi".
I mandati di arresto sono "un passo estremamente significativo", secondo il Primo ministro irlandese, Simon Harris, che ha aggiunto che il suo Paese rispetterà il ruolo della Cpi.
Il ministero degli Esteri austriaco ha dichiarato che i mandati sono "assurdi", ma che l'Austria sarà obbligata a eseguire gli arresti se Netanyahu e Gallant si recassero in Austria.
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