Tajani: gli sforzi per il cessate il fuoco in Libano sono al centro dei colloqui del G7 Fiuggi
"Siamo vicini forse a un cessate il fuoco in Libano, speriamo che sia vero e che ci sia qualche passo avanti anche a Gaza, anche se è un po' più complicato". Lo ha dichiarato lunedì il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani aprendo la seconda sessione del G7 Esteri di Fiuggi-Anagni, al quale prendono parte, oltre al gruppo dei sette, anche i rappresentanti di Giordania, Egitto, Emirati, Arabia Saudita e Qatar.
"È molto importante per il G7 aprire le porte ad alcuni nostri grandi amici della regione del Medioriente - ha aggiunto Tajani -, il nostro dialogo è cruciale e vogliamo lavorare insieme per fermare la guerra in Libano, in Palestina, così come anche in Ucraina".
La due giorni in Italia è l'ultimo summit tra i massimi diplomatici di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti prima dell'insediamento del presidente eletto Donald Trump.
Il padrone di casa Tajani ha poi aggiunto che sul Libano, "ho dato piena disponibilità dell'Italia a essere protagonista, per sorvegliare l'applicazione dell'accordo insieme a Stati Uniti e altri. Vogliamo giocare un ruolo", ha insistito. Con Tajani l'Italia si è detta disposta ad assumere un ruolo maggiore di mantenimento della pace in Libano per supervisionare un accordo di cessate il fuoco.
"La proposta italiana per il Libano in ambito G7 è quella del 'doppio cuscinetto', Unifil con regole di ingaggio differenti, dalla frontiera fino al fiume e poi dal fiume le truppe regolari libanesi", ancora il capo della Farnesina.
Sul fronte diplomatico interno l'ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite Danny Danon ha dichiarato che Israele sta "andando avanti" con il cessate il fuoco con il Libano. Danon ha osservato che il cambiamento non avverrà da un giorno all'altro, "ci saranno alcune fasi, alcuni requisiti".
Stando alle ultime dichiarazioni anche Hamas sosterrebbe un cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele, nonostante le precedenti promesse di Hezbollah di porre fine ai combattimenti in Libano solo se la guerra a Gaza sarà finita. Lo ha dichiarato lunedì sera un alto funzionario dell'organizzazione in Libano. "Ogni annuncio di cessate il fuoco è benvenuto. Hezbollah è stato al fianco del nostro popolo e ha fatto sacrifici significativi", ha detto Osama Hamdan all'emittente libanese Al Mayadeen.
Libano: oltre 3.700 morti dall'inizio della guerra
È salito a 3.768 morti e 15.699 feriti il bilancio della guerra tra Israele e Hezbollah, secondo quanto ha riferito il Centro operativo per le emergenze sanitarie pubbliche del Ministero della sanità pubblica libanese, precisando che si tratta di dati che riguardano il periodo compreso tra dall'8 ottobre dello scorso anno fino a domenica 24 novembre.
I raid israeliani hanno ucciso almeno 31 persone in Libano solo nella giornata di lunedì. Lo ha comunicato il ministero della Salute di Beirut, elencando "il numero delle vittime degli attacchi nemici israeliani su diverse città e cittadine libanesi" nell'est, nel sud e nei pressi di Beirut, con la maggior parte delle vittime nel sud e quattro nell'est del Paese.
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