Judo, gli atleti russi tornano a gareggiare con bandiera e inno nazionale: protesta dell’Ucraina
La Federazione internazionale di judo (IJF) ha annunciato che ai judoka russi è stato concesso il diritto di partecipare ai tornei internazionali con la bandiera e l’inno nazionale del proprio Paese. La decisione sarà valida a partire dal Grande Slam di Abu Dhabi, in programma dal 28 al 30 novembre.
“Dopo i recenti sviluppi, tra cui il ripristino della piena rappresentanza nazionale degli atleti bielorussi, l’IJF ritiene opportuno consentire la partecipazione degli atleti russi a parità di condizioni”, si legge nel comunicato ufficiale della federazione. La decisione è stata definita “equilibrata e responsabile”, in linea con la Carta olimpica, per garantire “unità, sicurezza ed equità nelle competizioni per tutti gli atleti di tutti i Paesi”.
Dal neutrale al nazionale
Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, gli atleti russi e bielorussi erano stati sospesi dalle competizioni internazionali nella maggior parte degli sport. Nel 2023, l’IJF aveva permesso ai judoka russi di gareggiare in status neutrale, scelta che aveva spinto l’Ucraina a boicottare i Mondiali di Doha a maggio.
“Gli atleti non sono responsabili delle decisioni dei governi o di altre istituzioni nazionali, ed è nostro dovere proteggere lo sport e i nostri atleti”, ha aggiunto il comitato esecutivo dell’IJF. La Federazione russa di judo ha accolto con favore la decisione: “Ringraziamo l’IJF per una decisione tanto attesa, giusta e coraggiosa”, ha commentato Sergey Soloveychik, responsabile della FDR.
Protesta dell’Ucraina
La Federazione ucraina di judo ha reagito con “forte protesta”, definendo la decisione dell’IJF “una grossolana violazione delle raccomandazioni del Comitato Olimpico Internazionale” e accusando il judo di essersi distinto come primo sport a discostarsene in modo “provocatorio”.
Secondo la Fdu, la scelta contrasta con “i principi di pace, giustizia e responsabilità” e mina la fiducia nelle istituzioni sportive internazionali. La federazione ha promesso di adottare “tutte le misure possibili per impedirne l’attuazione e proteggere gli interessi degli atleti ucraini”.
All’inizio di settembre, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva dichiarato che oltre 600 atleti e allenatori ucraini sono stati vittime della guerra, mentre centinaia di strutture sportive sono state distrutte dai bombardamenti russi.
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