Trump ordina il blocco delle petroliere sanzionate in entrata e in uscita dal Venezuela
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato di avere ordinato il blocco di tutte le "petroliere sanzionate" in entrata e in uscita dal Venezuela, una decisione che sembra intesa a colpire ulteriormente l'economia del Paese sudamericano e aumentare la pressione sul suo leader, Nicolás Maduro.
Non è chiaro come gli Usa intendano attuare il blocco delle petroliere, ma hanno ormai nella regione 11 navi militari, tra cui una portaerei e velivoli di pattugliamento marittimo P-8 Poseidon.
L'escalation di Trump arriva dopo l'ennesimo attacco a una presunta imbarcazione carica di droga in acque internazionali e, la settimana scorsa, il sequestro di una petroliera da parte delle forze statunitensi a largo delle coste venezuelane e l'imposizione di sanzioni contro altre sei petroliere.
In un post sul social network Truth martedì, in cui ha dato l'annuncio della nuova decisione, Trump ha accusato il Venezuela di usare il petrolio per finanziare il traffico di droga e altri crimini e ha giurato di continuare il rafforzamento militare fino a quando il Paese non avrà ceduto agli Stati Uniti petrolio, terreni e beni, anche se non è chiaro perché ritenga che ne abbiano diritto.
"Il Venezuela è completamente circondato dalla più grande Armada mai assemblata nella storia del Sud America", ha dichiarato Trump in un post sulla sua piattaforma di social media.
"Diventerà sempre più grande e lo shock per loro sarà come non hanno mai visto prima - fino a quando non restituiranno agli Stati Uniti d'America tutto il petrolio, la terra e altri beni che ci hanno precedentemente rubato", ha scritto il presidente Usa.
Come ha reagito il governo di Caracas
Il governo venezuelano ha rilasciato martedì una dichiarazione in cui accusa Trump di "violare il diritto internazionale, il libero commercio e il principio della libera navigazione" con "una sconsiderata e grave minaccia" contro il Paese sudamericano.
"Sui suoi social media, Trump presume che il petrolio, la terra e le ricchezze minerarie del Venezuela siano di sua proprietà", si legge nel comunicato.
"Di conseguenza, chiede che il Venezuela consegni immediatamente tutte le sue ricchezze. Il presidente degli Stati Uniti intende imporre, in modo del tutto irrazionale, un presunto blocco navale al Venezuela con l'obiettivo di rubare le ricchezze che appartengono alla nostra nazione".
Il comunicato afferma che il governo di Nicolás Maduro intende denunciare la situazione alle Nazioni Unite.
Il Venezuela possiede le più grandi riserve petrolifere accertate al mondo e produce circa 1 milione di barili al giorno e dipende fortemente dalle entrate petrolifere per la sua economia.
La compagnia petrolifera statale Petróleos de Venezuela SA, comunemente nota come PdVsa, è stata esclusa dai mercati petroliferi globali a causa delle sanzioni statunitensi, salvo vendere la maggior parte della sua produzione con un forte sconto alla Cina.
L'esercito Usa continua a colpire le imbarcazioni dei trafficanti
Negli ultimi mesi l'esercito statunitense ha condotto una serie di attacchi militari contro imbarcazioni in acque internazionali nei Caraibi e nel Pacifico orientale.
La campagna, che ha attirato l'attenzione dei legislatori americani in modo bipartisan, ha ucciso almeno 95 persone in 25 attacchi resi.
L'amministrazione Trump ha difeso gli attacchi come un successo, affermando che hanno impedito alla droga di raggiungere le coste americane, e ha lasciato intendere che gli Stati Uniti inizieranno a colpire la terraferma.
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