"Garanzie di sicurezza Usa-Ucraina concordate al 100%", afferma Zelensky dopo l'incontro con Trump
Volodymyr Zelensky ha annunciato che le garanzie di sicurezza degli Stati Uniti per l’Ucraina sono state “concordate al 100 per cento” al termine di un incontro definito ad alta tensione con il presidente statunitense Donald Trump, svoltosi domenica a Mar-a-Lago, in Florida. Il vertice rappresenta un passo significativo nel percorso verso un possibile accordo di pace per porre fine alla guerra della Russia contro l’Ucraina.
Parlando con i giornalisti, il presidente ucraino ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti, sottolineando che il piano di pace in 20 punti è stato concordato “al 90 per cento” e che un piano economico per la ricostruzione e la ripresa dell’economia ucraina è ormai “quasi ultimato”.
Secondo Zelensky, anche la componente militare delle future garanzie di sicurezza è stata definita completamente, mentre l’intesa complessiva tra Stati Uniti, Europa e Ucraina è ormai vicina alla conclusione.
Trump ha confermato che i colloqui con la delegazione ucraina proseguiranno anche nei prossimi giorni, definendo l’incontro “produttivo”, ma ha ammesso che il nodo più delicato resta irrisolto: la possibile spartizione dei territori occupati dalla Russia.
“Alcune di quelle terre sono forse in discussione”, ha dichiarato il presidente statunitense, riconoscendo che si tratta di una questione estremamente complessa, in particolare per quanto riguarda il Donbass, regione che Kiev continua a rifiutare di cedere.
Il ruolo dell’Europa nelle future garanzie di sicurezza è stato un altro tema centrale del vertice. Trump ha affermato che l’Unione europea avrà una responsabilità significativa nella struttura di sicurezza dell’Ucraina, mentre gli Stati Uniti continueranno a fornire supporto. Durante l’incontro, i due presidenti hanno partecipato a una telefonata di oltre un’ora con diversi leader europei e con il segretario generale della Nato, Mark Rutte.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha parlato di “buoni progressi”, ribadendo l’impegno dell’Europa a lavorare con Kiev e Washington per consolidare i risultati raggiunti.
Secondo von der Leyen, garanzie di sicurezza “di ferro fin dal primo giorno” sono fondamentali per porre fine a un decennio di aggressioni russe. Un nuovo ciclo di negoziati congiunti tra Ucraina, Stati Uniti ed Europa potrebbe tenersi a Washington già nel gennaio del prossimo anno.
Sul fronte russo, poche ore prima dell’incontro con Zelensky, Trump ha avuto una telefonata con il presidente Vladimir Putin.
Il leader statunitense ha riferito che Mosca non ha cambiato posizione, continuando a chiedere il controllo completo delle regioni orientali dell’Ucraina e opponendosi a un cessate il fuoco immediato. Nonostante ciò, Trump ha detto di ritenere che Putin voglia porre fine alla guerra e vedere l’Ucraina avere successo come Paese.
Le dichiarazioni arrivano mentre la Russia ha intensificato gli attacchi contro le infrastrutture civili ed energetiche ucraine, causando blackout diffusi e lasciando milioni di persone senza elettricità e riscaldamento. Un contesto che rende i negoziati ancora più urgenti, ma allo stesso tempo complessi, mentre Kiev spera di finalizzare e approvare tutti i documenti chiave entro il prossimo mese.
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