Guerra a Gaza: preparativi in corso per il cessate il fuoco dalle 8:30 di domenica
Il governo israeliano ha approvato nelle prime ore di sabato mattina l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza che rilascerebbe decine di ostaggi detenuti e metterebbe in pausa la guerra con Hamas che dura da 15 mesi, portando le parti a un passo dal porre fine ai combattimenti.
L'ufficio di Netanyahu ha rilasciato una breve dichiarazione dopo l'una di notte, confermando che il governo ha approvato l'accordo dopo una riunione di oltre sette ore, in cui, secondo i media ebraici, 24 ministri hanno votato a favore e otto contro
L'accordo, si legge nella nota, entrerà in vigore domenica, quando saranno liberati i primi tre ostaggi israeliani. Nella prima fase dell'accordo, della durata di 42 giorni, saranno liberati 33 ostaggi.
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari ha poi fatto sapere su X che il cessate il fuoco inizierà domenica mattina alle 8:30, ora locale.
L'approvazione arriva con il voto contrario dell'estrema destra
I mediatori Qatar e Stati Uniti hanno inizialmente annunciato il cessate il fuoco mercoledì, ma l'accordo è rimasto nel limbo per più di un giorno, poiché il primo ministro Benjamin Netanyahu ha insistito che ci sono state complicazioni dell'ultimo minuto incolpando Hamas.
Il gabinetto si è riunito ben oltre l'inizio del sabato ebraico, a testimonianza dell'importanza del momento. In linea con la legge ebraica, il governo israeliano di solito sospende tutte le attività per il sabato, ad eccezione dei casi di emergenza di vita o di morte.
Secondo Channel 12 news, i ministri ultraortodossi hanno lasciato la riunione di governo prima del voto, ma hanno lasciato istruzioni al segretario di gabinetto di annoverarli tra i sostenitori dell'accordo. Diversi ministri dell'estrema destra hanno votato contro l'accordo, tra cui anche due ministri del partito di Netanyahu, Likud, mentre il ministro della Comunicazione Shlomi Karhi era assente.
La liberazione degli ostaggi e dei prigionieri nella prima fase
Dopo il voto, il ministero della Giustizia ha pubblicato una lista in ebraico di 735 detenuti palestinesi e prigionieri di sicurezza da rilasciare durante la prima fase dell'accordo di cessate il fuoco, 95 dovrebbero essere liberati già domenica.
L'elenco, secondo fonti locali, comprende numerosi terroristi che stanno scontando condanne all'ergastolo per omicidio, tra cui membri di Hamas, della Jihad islamica palestinese e del movimento Fatah, al potere nell'Autorità palestinese, oltre a donne e bambini detenuti nelle carceri israeliane. Il Servizio carcerario israeliano ha dichiarato che trasporterà i prigionieri al posto del Comitato internazionale della Croce Rossa, che si era occupato del trasporto durante il primo cessate il fuoco, per evitare "espressioni pubbliche di gioia".
Netanyahu ha incaricato poi una task force speciale di prepararsi a ricevere gli ostaggi di ritorno da Gaza e ha detto che le loro famiglie sono state informate del raggiungimento di un accordo.
Sabato Hamas dovrebbe fornire i nomi dei primi tre israeliani che saranno liberati, poiché l'accordo sugli ostaggi prevede che l'organizzazione militante debba comunicare a Israele i nomi dei prigionieri che rilascerà con 24 ore di anticipo.
Si prevede che i tre siano tra i civili di sesso femminile. I 33 ostaggi israeliani da rilasciare durante la prima fase dell'accordo di cessate il fuoco sono i cosiddetti casi umanitari, una categoria composta da donne, bambini, anziani e infermi.
Riportando le parole di Netanyahu, l'ufficio del premier ha fatto sapere che Israele non sarà "in grado di procedere con il quadro finché non riceverà la lista degli ostaggi che saranno rilasciati, come concordato. Israele non tollererà violazioni dell'accordo. Hamas è l'unico responsabile".
L'apertura del valico di Rafah per gli aiuti umanitari
I camion che trasportano aiuti si sono allineati sul lato egiziano del valico di Rafah verso Gaza da venerdì. Un funzionario egiziano ha dichiarato che una delegazione israeliana dell'esercito e dell'agenzia di sicurezza interna israeliana Shin Bet è arrivata al Cairo venerdì per discutere della riapertura del valico.
Secondo l'accordo, poi, le forze israeliane si ritireranno anche da molte aree di Gaza durante la prima fase del cessate il fuoco e centinaia di migliaia di palestinesi potranno tornare a ciò che resta delle loro case.
L'esercito israeliano ha dichiarato che, mentre le sue forze si ritireranno gradualmente da luoghi e percorsi specifici a Gaza, ai residenti non sarà permesso di tornare nelle aree in cui sono presenti le truppe o vicino al confine tra Israele e Gaza e qualsiasi minaccia alle forze israeliane "sarà affrontata con una risposta energica".
Hamas ha dichiarato che non rilascerà i prigionieri rimanenti senza un cessate il fuoco duraturo e un ritiro completo di Israele, mentre Israele ha giurato di continuare a combattere finché non avrà smantellato il gruppo e di mantenere un controllo di sicurezza a tempo indeterminato sul territorio.
Houthi: "Stop agli attacchi con il cessate il fuoco"
I ribelli dello Yemen hanno annunciato che fermeranno gli attacchi contro Israele, Stati Uniti e Regno Unito se ci sarà il cessate il fuoco. Il gruppo ha fatto sapere che "fermerà le operazioni militari a sostegno di Gaza quando entrerà in vigore il cessate il fuoco", ha detto ad Al Jazeera Mohammed al-Bukhait, alto esponente dell'ufficio politico Houthi.
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