Abusi sessuali nella diocesi di Bolzano, il vescovo: "Mi assumo la responsabilità per le omissioni"
"Chiedo perdono alle persone coinvolte, alle comunità parrocchiali e ai fedeli". Con queste parole il vescovo della Diocesi di Bolzano e Bressanone, Ivo Muser, affronta lo scandalo abusi sessuali nei confronti dei minori nella Chiesa in Alto Adige.
"La perizia che è stata commissionata non è un punto di arrivo ma un mandato per continuare a lavorare con tutta la determinazione possibile: serve un cambiamento culturale" ha aggiunto Muser nella conferenza stampa tenuta venerdì sull'accaduto.
L'inchiesta violenze, che ha confermato almeno 67 casi di abusi sessuali (59 ai danni di minori) dal 1964 al 2024 da parte di 29 preti.
Vescovo Muser: "Mi assumo la responsabilità per le omissioni"
Muser ha detto di assumersi "personalmente la responsabilità per le omissioni durante il suo periodo di episcopato, tra cui l'insufficiente controllo dei sacerdoti sospetti, la riluttanza nell'adottare chiare misure preventive nei confronti dei sacerdoti accusati e la documentazione carente nel delineare i passi nella gestione dei casi di abuso".
La diocesi di Bolzano-Bressanone ha dichiarato che sono state messe in campo quelle che il vescovo Muser definisce "misure concrete" per prevenire gli abusi sessuali all'interno della chiesa altoatesina.
"Le persone colpite sono invitate a condividere, personalmente o in forma anonima, le loro storie ed esperienze per sostenere il processo di cambiamento" ha ribadito il vescovo.
Le misure messe in campo dalla Chiesa a Bolzano
Tra le misure concrete annunciate figura la nomina di un gruppo di esperti che svilupperà linee guida vincolanti per la gestione dei casi di abuso, che saranno attuate entro la fine del 2025.
Sarà istituito un gruppo interdisciplinare per esaminare con effetto immediato tutti i casi di sacerdoti accusati ancora in vita e proporre misure per i passi successivi da intraprendere.
Verranno esplicitati anche i compiti e le responsabilità del Centro di ascolto, del Servizio di intervento e del Servizio di prevenzione. Sarà istituito un team di intervento per preparare le decisioni in modo professionale e si cercherà di rafforzare il ruolo delle donne in posizioni di guida in ambito ecclesiale.
"I casi di abuso nella Chiesa non possono essere considerati come episodi isolati anche perché si basano su deficit sistemici come la sessualità immatura ma anche l'isolamento dei sacerdoti, la mancanza di una cultura dell'errore e poca trasparenza" ha dichiarato il vicario generale della Diocesi di Bolzano e Bressanone, Eugen Runggaldier, durante la conferenza stampa.
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