Ucraina, Zelensky apre a scambio di territori con la Russia per negoziare la fine della guerra
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L'Ucraina è pronta a scambiare i territori conquistati in Russia con le zone sotto occupazione, nel caso si arrivi a negoziati con Putin, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky in un'intervista al Guardian pubblicata martedì.
"Scambieremo un territorio con un altro", ha dichiarato Zelensky al quotidiano britannico senza indicare quale parte del territorio occupato dalla Russia chiederebbe in cambo.
"Non lo so, vedremo. Ma tutti i nostri territori sono importanti, non c'è una priorità", ha detto Zelensky, che aveva finora sempre battuto sull'integrità territoriale dell'Ucraina come precondizione per colloqui di pace.
Il cambio di atteggiamento del leader ucraino sembra dettato dalla pressione degli Stati Uniti, dopo che il presidente Trump ha minacciato il ritiro del sostegno militare.
"Ci sono voci che dicono che l'Europa potrebbe offrire garanzie di sicurezza senza gli americani, e io dico sempre di no", ha ribadito Zelensky, prendendo a esempio i missili Patriot che l'Europa non sarebbe in grado da sola di fornire.
Trump ha parlato di diversi colloqui con Putin per fine guerra in Ucraina
Il presidente degli Stati Uniti ha reso noto di avere parlato diverse volte al telefono con Putin nel tentativo di avviare i negoziati.
Per Zelensky sarebbe "molto importante" che Trump incontri una delegazione ucraina prima di eventuali negoziati, per mettere Kiev in una "posizione di forza". In questo senso, il presidente ucraino ha ripreso la richiesta statunitense di avere accesso alle risorse minerarie nazionali.
"Coloro che ci stanno aiutando a salvare l'Ucraina avranno la possibilità di avviare attività insieme alle aziende ucraine. Siamo pronti a parlare di tutte queste cose in dettaglio", ha detto Zelensky, che incontrerà intanto il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, e altri membri dell'amministazione Trump alla conferenza sulla Sicurezza che si apre venerdì a Monaco di Baviera.
Gli Stati Uniti vogliono 500 miliardi di terre rare dall'Ucraina
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato in un'intervista al canale televisivo Fox che l'Ucraina ha "accettato in linea di principio" di fornire agli Stati Uniti l'estrazione di terre rare come pagamento per gli aiuti militari di Washington.
"Voglio che il nostro denaro sia assicurato. Ho detto loro che voglio l'equivalente di, diciamo, 500 miliardi di dollari per le terre rare e in pratica hanno accettato di farlo", ha dichiarato Trump, "altrimenti siamo stupidi. Ho detto loro: dobbiamo ottenere qualcosa. Non possiamo continuare a pagare questi soldi", ha dichiarato Trump.
Trump ha confermato che presto invierà in Ucraina il suo inviato speciale Keith Kellogg, incaricato di elaborare una proposta per porre fine ai combattimenti.
"Abbiamo un grande potenziale sul territorio che controlliamo", ha dichiarato Andriy Yermak, capo dello staff del presidente ucraino, "siamo interessati a lavorare, a svilupparci, con i nostri partner, prima di tutto con gli Stati Uniti", ha detto Yermak.
Non è chiaro se gli Stati Uniti siano interessati a qualche elemento specifico in Ucraina, che può offrire diversi minerali dal titanio al litio ad altri elementi cruciali per la produzione di tecnologia elettronica di consumo e militare.
Si stima che l'Ucraina abbia le maggiori riserve europee di titanio - un componente chiave per l'industria aerospaziale, medica e automobilistica - e di litio, essenziale per la produzione di batterie, ceramiche e vetro.
Nel 2021, l'industria mineraria ucraina ha rappresentato il 6,1 per cento del prodotto interno lordo del Paese e il 30 per cento delle esportazioni. Secondo un think tank con sede a Kiev, We Build Ukraine, circa il 40 per cento delle risorse minerarie metalliche dell'Ucraina è inaccessibile a causa dell'occupazione russa.
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