Commissario Ue Brunner da Meloni: "Patto Migrazione non è abbastanza" e parla di norme sui rimpatri
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Martedì la premier italiana Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il commissario europeo per gli Affari interni e la migrazione, Magnus Brunner, che si è detto soddisfatto dell'incontro e della politica migratoria italiana.
"Siamo allineati su tutti gli argomenti di cui abbiamo discusso. È stato un ottimo colloquio" ha detto Brunner.
Al centro dell'incontro, c'è stato il Patto sulla Migrazione e l'Asilo, che lo stesso commissario europeo ha definito "un'ottima base", aggiungendo però che "non è abbastanza".
"C'è molto da implementare in Europa. Sono molto felice che l'Italia supporti il Patto", ha spiegato il commissario austriaco alla stampa a Palazzo Chigi al termine del colloquio.
"Ma ci sono dei pezzi mancanti, come i rimpatri, e stiamo lavorando su una normativa sui rimpatri che presenterò molto presto, nelle prossime settimane. Stiamo discutendo di questo con i rappresentanti italiani, perché l'Italia è un partner molto importante per noi quando si parla di migrazioni, dell'implementazione del patto e di nuove normative come quella sui rimpatri", ha detto Brunner.
Le tensioni in Italia sul tema dei migranti
Le dichiarazioni di Brunner sembrano dare un sostegno europeo alla linea del governo italiano sui rimpatri e la gestione dei centri per migranti in Albania, come già era avvenuto in precedenza con le parole della presidente della commissione europea Ursula von der Leyen.
Nell'ultimo periodo, la premier Meloni ha cercato di ottenere un appoggio da Bruxelles anche per rafforzare la sua posizione nei confronti della magistratura italiana, in uno scontro che si è fatto sempre più acceso con il passare dei mesi.
Per tre volte (ottobre, novembre e gennaio) i togati italiani si sono rifiutati di convalidare i trattenimenti dei migranti trasferiti dall'Italia in Albania, obbligando le autorità a riportarli sul territorio nazionale, scatenando le polemiche dell'esecutivo e intensificando le critiche delle opposizioni.
Alla fine di gennaio la Corte d'appello di Roma ha sospeso il giudizio e ha rifiutato di convalidare il trattenimento dei 43 migranti trasferiti qualche giorno prima a Gjader.
Il 25 febbraio la Corte di giustizia europea è chiamata a pronunciarsi sui casi rinviati dalla magistratura italiana.
La scorsa settimana, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e quello degli Esteri Antonio Tajani hanno smentito l'ipotesti di licenziamenti del personale nei centri per migranti in Albania, mentre in precedenza era emersa l'intenzione del governo italiano di trasformare le strutture di Shengjin e Gjader in Centri per i rimpatri (Cpr) dei migranti irregolari.
Brunner: "Con l'Italia nuove idee per la gestione dei migranti"
Il commissario europeo Brunner ha poi pubblicato un post di ringraziamento su X diretto alla presidente del Consiglio.
"Grazie, Giorgia Meloni, per la calorosa accoglienza a Palazzo Chigi. L'Italia è un partner chiave per la Commissione nella gestione della migrazione. L'attuazione del patto sull'asilo e la migrazione è una priorità per quest'anno: dove potremo, faremo le cose più velocemente", ha scritto il politico austriaco.
"Abbiamo discusso un approccio comune sui rimpatri quale anello mancante del patto ed esplorato nuove idee per la gestione della migrazione. Per quanto riguarda la sicurezza interna, abbiamo affrontato le minacce geopolitiche emergenti e online, elementi chiave della strategia che presenterò a marzo", ha concluso Brunner.
Sul social media è arrivato anche il commento del vicepremier Tajani, che sempre nella giornata di martedì ha incontrato Brunner.
"Abbiamo sottolineato la priorità politica della lotta al traffico di migranti e per la gestione delle frontiere. Occorre lavorare su nuovi partenariati con Paesi di origine e transito dei flussi migratori, in particolare nel continente africano. Il governo italiano vuole contribuire con soluzioni innovative all'attuazione del nuovo patto Migrazione e Asilo", ha scritto Tajani su X.
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