Regno Unito, leader europei a Londra domenica per vertice su difesa e Ucraina
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I leader europei si riuniranno a Londra domenica per discutere di difesa europea e strategie dell'Europa sul futuro dell'Ucraina, ha detto il premier polacco Donald Tusk martedì, al termine di un incontro con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a quanto si apprende da fonti italiane, ha dato la sua disponibilità a recarsi nel Regno Unito, ma non è ancora confermata la presenza.
Il vertice, confermato in serata da Downing Street, sarà una sorta di continuazione dei recenti incontri informali di Parigi e anticiperà il Consiglio europeo straordinario convocato sullo stesso tema il 6 marzo.
La notizia è arrivata nelle stesse ore in cui il primo ministro britannico, Keir Starmer, si è impegnato ad aumentare la spesa per la difesa del Regno Unito al 2,5 per cento del prodotto interno lordo (Pil) entro il 2027, per affrontare una "nuova era di insicurezza" in Europa.
Starmer ha dichiarato che si tratta del "più grande aumento della spesa per la difesa dalla fine della Guerra Fredda", aggiungendo che è necessario dal momento che "tiranni come (il presidente russo Vladimir) Putin rispondono solo alla forza".
L'annuncio del premier arriva alla vigilia dell'incontro giovedì alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che da tempo mette in dubbio la forza della Nato e lamenta lo scarso contributo finanziario e militare degli alleati europei.
Quanto spende il Regno Unito per la Difesa
Londra investe attualmente il 2,3 per cento del Pil per la difesa, dunque oltre il 2 richiesto finora dalla Nato. Sebbene abbia fatto annunci in precedenza riguardo a un aumento della spesa militare, il governo britannico non ha poi fissato piani precisi.
Starmer ha dichiarato ai legislatori che l'investimento preventivato ammonta a 13,4 miliardi di sterline (16,6 miliardi di euro) in più all'anno, aggiungendo che l'obiettivo finale è di arrivare al 3 per cento del Pil entro il 2035.
Per finanziare l'aumento, verranno ridotti gli aiuti allo sviluppo all'estero che passeranno dallo 0,5 per cento allo 0,3 per cento del Pil.
Starmer: senza pace in Ucraina, più "instabilità economica e minacce alla sicurezza!
"Dobbiamo essere al fianco dell'Ucraina, perché se non raggiungiamo una pace duratura, l'instabilità economica e le minacce alla nostra sicurezza non potranno che crescere", ha detto il premier.
"E così, quando la natura del conflitto cambia, come è accaduto nelle ultime settimane, la nostra risposta diventa più chiara, una nuova era che dobbiamo affrontare come abbiamo fatto spesso in passato, insieme e con forza", ha aggiunto Starmer.
Il suo annuncio arriva mentre l'Europa si affanna a rafforzare la propria difesa collettiva e Trump continua a modificare la politica estera degli Stati Uniti, mettendo apparentemente da parte la tradizionale alleanza atlantica.
Il primo ministro britannico si è offerto di inviare truppe in Ucraina come parte di una forza per salvaguardare l'eventuale cessate il fuoco con la Russia, ma ha anche detto che sarebbe necessaria un'ulteriore garanzia militare statunitense per riuscire a mantenere la pace a lungo termine.
Sulla posizione britannica si trova la Francia, mentre il cancelliere tedesco in pectore Friedrich Merz ha indicato la necessità di definire con Francia e Regno Unito un "ombrello nucleare" comune.
Washington non si è ancora espressa chiaramente su questi punti. L'ex primo ministro britannico, Boris Johnson, ha definito l'attuale strategia statunitense sull'Ucraina un "incubo".
"Stiamo vivendo un incubo in questo momento di linguaggio orwelliano su ciò che sta accadendo, di colpevolizzazione delle vittime di un tipo che non ho mai visto in vita mia", ha detto Johnson a Kiev lunedì.
"Dire che l'Ucraina ha iniziato la guerra è come dire che l'America ha provocato l'attacco giapponese a Pearl Harbor, è un'assoluta sciocchezza e dobbiamo denunciarla", ha concluso l'ex leader britannico, "se i governi europei non si schierano davvero a favore dell'Ucraina, l'amministrazione Trump non ci prenderà sul serio su questo punto", ha concluso Johnson.
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