Ue divisa sulla sospensione di Israele dal programma Horizon Europe per la guerra a Gaza

Lunedì i diplomatici dell’Ue non sono riusciti, ancora una volta, a trovare un accordo sulla proposta di sospendere parzialmente la partecipazione di Israele al programma Horizon Europe, in risposta alla guerra a Gaza. Lo hanno riferito diverse fonti diplomatiche.
Riuniti online per il consueto gruppo di lavoro Mashreq/Maghreb, e nonostante le crescenti pressioni internazionali su Israele per la crisi alimentare nella Striscia, i rappresentanti dei 27 Stati membri non hanno raggiunto la maggioranza qualificata necessaria per approvare l’iniziativa della Commissione europea. La proposta prevedeva di escludere Israele, in parte, dall’accesso al fondo di ricerca dell’Ue Horizon Europe, dal valore complessivo di 95 miliardi di euro.
Il valore simbolico di sospendere la partecipazione di Israele al programma Horizon Europe
"La situazione non è cambiata", ha commentato un diplomatico europeo, ricordando che anche nella riunione formale degli ambasciatori Ue della scorsa settimana non era stato raggiunto un accordo. La questione passerà ora ai ministri degli Esteri dell’Ue, che si riuniranno in via informale il 29 agosto.
Con Israele sotto accusa per la morte per fame di civili a Gaza e i negoziati con Hamas in stallo, la misura avrebbe soprattutto un valore simbolico. La sospensione comporterebbe per Israele la perdita di accesso a sovvenzioni e investimenti futuri per circa 200 milioni di euro nell’ambito del Consiglio europeo per l’innovazione (Eic), dedicato alle cosiddette “tecnologie dirompenti”. Secondo la Commissione, la sanzione non inciderebbe sui fondi per la ricerca di base o collaborativa.
Tuttavia, anche per una misura limitata, non c’è stato accordo. Alcuni Paesi preferiscono agire con iniziative individuali, come il recente riconoscimento della Palestina da parte della Francia. Secondo le fonti, lunedì mancava ancora il sostegno di Stati membri chiave come Germania e Italia, essenziale per ottenere la maggioranza qualificata. Berlino e Roma rientrano infatti tra coloro che "preferiscono mantenere il dialogo con Israele", mentre Francia, Spagna e Irlanda sostengono la proposta della Commissione. Altri, come Romania e Finlandia, "stanno ancora esaminando" il testo.
"Il rifiuto di alcuni Stati membri di compiere anche il più piccolo passo per fare pressione su Israele, mentre i civili continuano a essere uccisi e affamati a Gaza, è assolutamente incriminante", ha dichiarato Martin Konecny, direttore dell’European Middle East Project a Bruxelles.
La riunione di lunedì si è svolta all’indomani della diffusione di video che mostrano due ostaggi israeliani a Gaza in condizioni di evidente deperimento, suscitando indignazione tra i leader occidentali.
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