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Quale Paese europeo è stato il più colpito dagli incendi nel 2024?

• Aug 8, 2025, 3:27 PM
4 min de lecture
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Il 2024 è stato l'anno più caldo - in Europa come nel resto del mondo - da quando le temperature sono registrate con regolarità. Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, le condizioni generalmente più calde e secche, combinate ondate di temperature estreme e siccità sempre più frequenti, stanno creando condizioni perfette per lo svilupparsi di incendi, soprattutto nell'Europa meridionale e centrale.

Il Portogallo la nazione che ha patito di più gli incendi nel 2024

Il Portogallo ha registrato la più grande area distrutta dalle fiamme nell'Unione europea nel 2024, con quasi 450 chilometri quadrati (km2) andati a fuoco. Gli incendi si sono verificati all'inizio della stagione sull'isola di Madeira e successivamente, verso la metà di settembre, sulla terraferma.

Dopo la nazione lusitana, la Bulgaria e la Spagna sono i Paesi in cui i roghi hanno generato le conseguenze peggiori, rispettivamente con 310,9 km2 e 186,5 km2 bruciati.

Non è la prima volta che gli incendi colpiscono duramente il Portogallo. Nel 2017, il Paese ha vissuto una stagione catastrofica, con la morte di 117 persone e 902,6 km2 andati perduti.

Danni per 2,5 miliardi di euro all'anno nell'Unione europea

Sebbene la stagione degli incendi di quest'anno non sia ancora terminata, dall'inizio dell'anno fino al 15 luglio, l'area bruciata è risultata già tre volte superiore allo stesso periodo dell'anno scorso, secondo l'Istituto nazionale per la conservazione della natura e delle foreste.

Tra il 2000 e il 2024, gli incendi hanno bruciato in media, ogni anno, 3.770 km2 di territorio nell'Unione europea. Parliamo di qualcosa come il 10 per cento delle foreste e il 21 per cento dei pascoli. Si stima che il costo di tali roghi sia pari a 2,5 miliardi di euro all'anno in Europa: una cifra che tiene conto anche dei danni agli edifici e alle infrastrutture, come le linee elettriche, l'approvvigionamento idrico e le vie di comunicazione. Gli incendi possono tra l'altro scoraggiare il turismo, colpendo le economie locali.

Quali sono le cause dei grandi incendi

L'Agenzia europea dell'ambiente indica che il comportamento e le attività umane, come la negligenza e gli incendi dolosi, siano direttamente o indirettamente responsabili del 95 per cento degli incendi boschivi in Europa. Quelli causati dall'uomo hanno spesso inizio in prossimità dei confini tra aree edificate e zone seminaturali o selvagge, come ad esempio le strade o i centri abitati adiacenti alle foreste.

Tuttavia, non è soltanto l'intervento umano a essere direttamente correlato alla diffusione e all'intensità di un incendio. La probabilità che un incendio diventi incontrollabile dipende dal tipo di vegetazione, dal combustibile presente sul terreno, dalla topografia e dalle condizioni meteorologiche (temperatura elevata, bassa umidità relativa e vento).

Di fatto, una minoranza di incendi finisce fuori controllo, tuttavia essa è responsabile della maggior parte della devastazione, con il 65 per cento della superficie che risulta bruciata dall'1,2 per cento dei roghi.

I cambiamenti climatici, poi, aumentano sia la frequenza che l'intensità degli incendi, in Europa come ovunque nel mondo. Uno studio del 2025 ha mostrato come i vigili del fuoco direttamente coinvolti nella stagione degli incendi estremi del 2017 in Portogallo abbiano mostrato una comprensione limitata del comportamento degli incendi estremi e rivolgano un'attenzione troppo limitata alle misure di prevenzione.