Francia: migliaia di meduse nelle pompe di raffreddamento, si ferma la centrale nucleare

Nella notte tra domenica e lunedì, le unità di produzione numero 2, 3 e 4 della centrale nucleare di Gravelines, situata nel nord della Francia, si sono arrestate automaticamente tra le 23.00 e la mezzanotte a causa di un evento insolito: migliaia di meduse sono finite nelle pompe di raffreddamento che prelevano acqua dal porto di Dunkerque.
Gravelines è la più grande centrale nucleare dell’Europa occidentale, con cinque reattori complessivi. In quel momento, solo tre unità erano in attività, poiché le altre due, 1 e 5, erano in manutenzione programmata. La presenza massiccia di meduse, animali gelatinosi che possono ostruire le griglie di aspirazione dell’acqua, ha provocato l’arresto automatico delle turbine per proteggere le apparecchiature.
L’Autorità per la sicurezza nucleare francese ha rassicurato che l’evento non ha compromesso il sistema di raffreddamento, un elemento cruciale per la sicurezza degli impianti. Le procedure di fermo automatico sono standard e prevedono protocolli specifici per gestire queste situazioni, già verificatesi anche in altre centrali nel mondo, come negli Stati Uniti, in Svezia e in Scozia.
Riscaldamento globale e meduse
La proliferazione di meduse nel Mare del Nord, soprattutto vicino alle coste di Dunkerque, è aumentata negli ultimi anni a causa di diversi fattori ambientali. Il riscaldamento globale ha innalzato la temperatura delle acque, creando condizioni favorevoli alla riproduzione di questi celenterati. Inoltre, la pesca intensiva di predatori naturali delle meduse, come il tonno, ha ridotto il loro controllo biologico, favorendo una vera e propria “invasione” gelatinosa.
Il riavvio delle unità di Gravelines potrebbe richiedere diversi giorni per garantire un completo smaltimento delle meduse dalle condotte e il controllo di tutte le funzionalità tecniche. Nel frattempo, la produzione elettrica della centrale resterà parzialmente ridotta, ma senza rischi per la sicurezza ambientale e della popolazione.
Questo episodio sottolinea ancora una volta come i cambiamenti climatici e le alterazioni degli ecosistemi marini possano avere impatti inaspettati anche sul settore energetico, spingendo verso un maggiore monitoraggio e strategie preventive per evitare futuri arresti e garantire continuità nella produzione di energia.
Today