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Addio a Pippo Baudo: Mattarella ricorda il "garbo e la cultura", l’Italia omaggia il Maestro

• Aug 17, 2025, 7:32 AM
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Ieri sera, al Campus Biomedico di Roma, si è spento a 89 anni Pippo Baudo, il decano della televisione italiana, circondato dagli affetti della sua famiglia e col conforto dei sacramenti.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso omaggio al conduttore televisivo definendolo “protagonista e innovatore della televisione” che si distingueva per “professionalità, cultura, garbo e straordinaria capacità di interpretare i gusti e le aspettative dei telespettatori italiani”.

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha sottolineato come l’Italia abbia perso “uno dei volti più amati e riconoscibili della propria storia televisiva… capace di unire generazioni attraverso il linguaggio dell’intrattenimento”.

Anche la premier Giorgia Meloni ha voluto ricordare il conduttore come “uno dei più grandi protagonisti della storia della televisione italiana”, la cui voce e il cui volto hanno accompagnato intere generazioni. Il vicepremier Antonio Tajani ha aggiunto che Baudo “è entrato nelle case di tutti gli italiani” e lo ha descritto come “un italiano ammirato e conosciuto in tutto il mondo”.

I vertici della Rai hanno espresso profondo cordoglio: con la sua scomparsa, hanno affermato, “se ne va un pezzo di cuore della televisione”, ma ciò che ha lasciato è una “immensa ricchezza”.

Tra le reazioni da parte dei colleghi e amici, Carlo Conti ha confidato: “È come se si spegnesse la tv che lui ha inventato… ha inventato Sanremo, lo facciamo ancora oggi come ce lo ha insegnato lui”, mentre Luciana Littizzetto lo ha chiamato “un meraviglioso attivatore di leggerezza”, ringraziandolo per la sua generosità e umanità.

L’attore Alessandro Gassmann ha definito Baudo “l’ultimo presentatore di quell’epoca, dove esisteva il garbo e la cultura”, uno che sarà ricordato come “onesto e umano”. Il duo musicale Jalisse ha espresso gratitudine per essere stati tra i primi da lui scelti per Sanremo Giovani.

Anche volti noti della musica hanno voluto lasciare un saluto. Eros Ramazzotti ha scritto: “Caro amico mio, con te ricordi indelebili, mi mancherai”. Gianni Morandi ha ricordato l’aiuto ricevuto da Baudo negli anni Ottanta, definendolo “un maestro, un musicista”, e aggiungendo “ti vorrò sempre bene”.

Il giornalista Enrico Mentana lo ha ricordato come uno dei “re della TV”, insieme a Mike, Corrado e Costanzo: una presenza che ha lasciato una valanga di ricordi nella memoria collettiva. Anche Fabio Fazio ha colto l’occasione per sottolineare come Baudo abbia scritto “la grammatica della televisione”, un maestro la cui influenza resta ancora oggi.

Antonella Clerici ha salutato Baudo con commozione: “Buon viaggio… grazie per tutto. Grande, immenso, inarrivabile”.

La celebre soprano Katia Ricciarelli ha detto di sentirsi “molto scossa”. Ha sottolineato che, sebbene non si vedessero più da tempo, non si possono dimenticare diciotto anni trascorsi insieme. Quel matrimonio, ha spiegato, fu fatto per amore, e lei ha sempre considerato Pippo “il numero uno” da un punto di vista professionale.

Una carriera straordinaria

Pippo Baudo lascia un’eredità indelebile nella cultura italiana, un patrimonio televisivo che ha attraversato decenni e continuerà a vivere nella memoria di milioni di spettatori e colleghi.

È stato uno dei protagonisti assoluti della televisione italiana, con una carriera straordinaria che ha attraversato oltre sessant’anni di storia del piccolo schermo. La sua ascesa cominciò negli anni '60 con il varietà musicale Settevoci, che fu il suo primo grande successo e lo fece conoscere al grande pubblico per il suo stile brillante e la capacità di tenere il ritmo del programma con spontaneità e autorevolezza. Negli anni successivi, Baudo fu il volto di programmi iconici come Canzonissima, Fantastico e soprattutto Domenica In, di cui fu anche l’ideatore: creò un format innovativo che avrebbe rivoluzionato la televisione domenicale italiana.

Ma il nome di Baudo è indissolubilmente legato al Festival di Sanremo, che ha condotto per ben tredici volte, più di chiunque altro. Rimangono memorabili alcune sue apparizioni, come quella del 1995 quando, durante la diretta del Festival, interruppe lo spettacolo per fermare un uomo che minacciava di lanciarsi dalla galleria dell’Ariston: con sangue freddo e tono rassicurante, Baudo lo convinse a desistere, ricevendo un lungo applauso dal pubblico e diventando simbolo di padronanza e presenza scenica. Un altro aneddoto famoso risale all’edizione del 1984, quando presentò un giovanissimo Eros Ramazzotti che vinse nella categoria Nuove Proposte: da allora, Baudo fu riconosciuto come grande talent scout, avendo lanciato o sostenuto artisti come Andrea Bocelli, Laura Pausini, Giorgia, Beppe Grillo, Fiorello, e molti altri.

Inarrestabile anche dietro le quinte, fu autore di testi musicali e collaborò con i maggiori nomi dello spettacolo italiano. La sua eloquenza, il suo rigore professionale e il suo amore viscerale per il mezzo televisivo lo hanno reso un punto di riferimento per generazioni di spettatori. Nonostante i momenti difficili – come l’unica parentesi fuori dalla Rai negli anni '80, finita con un ritorno trionfale – Baudo ha sempre saputo reinventarsi, conservando un'immagine di serietà, eleganza e grande competenza.