I dazi di Trump bloccano i pacchi verso gli Usa: la decisione di Poste e la situazione in Europa

Nonostante le recenti intese tra l'Ue e la Casa Bianca, i dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni stanno creando seri impedimenti alle spedizioni postali in buona parte dell'Europa.
Secondo quanto raccolto da Euronews, sono almeno 8 i Paesi Ue, più il Regno Unito, che stanno sperimentando qualche tipo di difficoltà.
Poste Italiane: "Pacchi verso gli Usa fermi per una settimana"
Venerdì è stato annunciato lo stop di almeno una settimana di tutti i pacchi commerciali verso gli Stati Uniti, da parte di Poste Italiane.
Si tratta di una misura "temporanea", ha specificato l'azienda oggi a capitale misto pubblico e privato, in attesa delle nuove tariffe doganali che entreranno in vigore negli Stati Uniti a partire dal 29 agosto.
Lo scorso 30 luglio un decreto esecutivo ha modificato il sistema di franchigie doganali in vigore negli Stati Uniti, che fino ad ora ha previsto una soglia di 800 dollari di valore (circa 681,5 euro). Dal prossimo mese sono previste invece tasse comprese tra 80 e 200 dollari per articolo.
La decisione dell'amministrazione Trump era stata varata a inizio anno per la Cina, con l'intenzione di colpire le piattaforme di e-commerce cinesi, ma è stasa estesa in seguito all'Europa.
Il problema è che le specifiche tecniche "sono state pubblicate dalla dogana americana soltanto lo scorso 15 agosto", ha proseguito Poste italiane in una nota precisando che continueranno a essere accettate le spedizioni di corrispondenza non contenenti merce, nonché quelle veicolate affidate al Poste Delivery International Express.
Quali sono gli altri Paesi europei dove i dazi hanno causato difficoltà
Si tratta di Austria, Belgio, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Regno Unito, un numero che sembra però destinato ad aumentare. Vediamo la situazioni in alcuni di questi Paesi ricostruite dalle altre redazioni di Euronews.
Spagna
Il breve termine concesso dalle autorità statunitensi ha colto di sorpresa l'operatore spagnolo Correos che ha giustificato il blocco temporaneo come una misura preventiva "per proteggere gli interessi dei clienti", evitando così possibili ritardi o problemi nel processo di consegna.
L'eliminazione della franchigia potrebbe avere un impatto significativo sul commercio elettronico transatlantico per le piccole e medie imprese spagnole che esportano prodotti di basso valore negli Stati Uniti.
L'azienda ha sottolineato che il blocco non riguarda lettere e i documenti privi di valore commerciale, l'invio di libri, che tradizionalmente gode di un trattamento speciale in base ai regolamenti postali internazionali, e quello regali tra privati purché il loro valore non superi i 100 dollari (85,2 euro).
Portogallo
Al momento sembra che l'operatore postale portoghese, Ctt, non abbia ancora intrapreso alcuna azione al riguardo.
Francia
Il gruppo francese La Poste ha annunciato che da lunedì non recapiterà più pacchi negli Usa, con l’eccezione di "regali privati sotto 100 euro".
La Poste invia in media 1,6 milioni di pacchi negli Stati uniti all’anno, l’80 per cento dei quali proviene da aziende e il 20 per cento da privati. In Belgio Bpost ha preso provvedimenti analoghi.
In un comunicato stampa, il gruppo francese deplora il fatto che non sia stato concesso alcun tempo agli operatori postali europei per organizzarsi, sottolineando che le specifiche e i dettagli tecnici sono ancora “incompleti” da parte statunitense.
Germania
Le difficoltà riguardano anche le grandi aziende private di spedizione come DHL. Nel maggiore Paese europeo, l'azienda opera anche attraverso la controllata Deutsche Post, che ha annunciato di potere garantire solo di spedire "regali" con un valore non superiore ai 100 dollari.
Inoltre, il servizio postale tedesco, specifica che tutte le spedizioni contrassegnate come “regali” saranno soggette a maggiori controlli per evitare abusi. Anche Austrian Post e la svedese-danese Postnord, hanno deciso di sospendere le spedizioni.
Regno Unito
Situazione leggermente migliore in Gran Bretagna dove la Royal Mail ha comunicato di puntare a ripristinare il servizio "entro due giorni".
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