Droni colpiscono in Russia una centrale nucleare nel Kursk durante festa indipendenza dell'Ucraina

La Russia ha denunciato un attacco di droni ucraini che nella notte tra sabato e domenica ha provocato un incendio in una centrale nucleare della regione di Kursk, in coincidenza con i festeggiamenti per i 34 anni di indipendenza dell’Ucraina.
Secondo i funzionari russi, diversi impianti energetici sono stati presi di mira. Il servizio stampa dell’impianto nucleare ha confermato che l’incendio, causato dal danneggiamento di un trasformatore, è stato rapidamente domato senza feriti.
I livelli di radiazioni sono rimasti nella norma.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha fatto sapere di essere a conoscenza delle notizie sull’incendio e che ogni impianto nucleare "deve essere protetto in ogni momento", pur precisando di non aver ancora ricevuto conferme indipendenti. Kiev non ha rilasciato commenti in merito.
Oltre a Kursk, i vigili del fuoco sono intervenuti nel porto di Ust-Luga, nella regione di Leningrado, dove un importante terminal di esportazione di carburante ha preso fuoco dopo la caduta di detriti da circa dieci droni ucraini intercettati.
Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che nella notte le difese aeree hanno abbattuto o intercettato 95 droni ucraini. Parallelamente, Mosca ha lanciato 72 droni ed esche e un missile da crociera verso l’Ucraina, 48 dei quali sarebbero stati neutralizzati dalle forze aeree ucraine.
L’attacco è avvenuto durante la Giornata dell’Indipendenza ucraina, anniversario della dichiarazione del 1991. Il presidente Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio dalla Piazza dell’Indipendenza di Kiev, ha ribadito la determinazione del Paese.
"Stiamo costruendo un’Ucraina capace di vivere in sicurezza e pace. Il nostro futuro dipende solo da noi", ha detto Zelensky.
Canada e Norvegia inviano nuovi aiuti a Kiev
Il presidente ucraino ha anche sottolineato come il mondo ormai riconosca l’Ucraina come "entità paritaria". Tra gli ospiti stranieri a Kiev, il primo ministro canadese Mark Carney, accolto dal capo di gabinetto Andriy Yermak che ha ringraziato Ottawa per il sostegno costante.
La Norvegia ha annunciato da parte sua nuovi aiuti militari per circa 7 miliardi di corone (594 milioni di euro). Il primo ministro, Jonas Gahr Store, ha dichiarato che Norvegia e Germania stanno finanziando congiuntamente due sistemi Patriot, compresi i missili, e che la Norvegia contribuirà anche all'acquisto di radar di difesa aerea.
Intanto, sul fronte orientale, i combattimenti non si sono fermati. Mosca ha rivendicato la conquista di due villaggi nella regione di Donetsk, proseguendo la pressione militare in un conflitto che continua ad aggravarsi nonostante gli appelli internazionali.
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