Ue, nuovo Patto per il Mediterraneo: eliminare barriere e allineare i partner al mercato unico

Diversi Paesi dell'Ue stanno spingendo per utilizzare un prossimo accordo strategico dell'Ue sul Mediterraneo per eliminare le barriere commerciali con alcuni Stati nordafricani e mediorientali e farli "allineare alle regole del mercato unico dell'Ue", secondo un documento della Commissione europea.
La proposta è delineata in una sintesi preparata dalla Commissione europea prima dell'aprile 2025, visionata da Euronews, che contiene i contributi degli Stati membri dell'Ue, dei Paesi partner e delle parti interessate, sul prossimo Patto per il Mediterraneo.
La diversificazione degli scambi commerciali dalla Russia e dalla Cina è stata sottolineata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, fin dall'inizio del suo secondo mandato.
Il Patto per il Mediterraneo, che dovrebbe essere presentato dall'esecutivo dell'Ue a metà ottobre, mira a combinare accordi bilaterali esistenti e nuovi tra l'Ue e alcuni Paesi mediterranei in vari settori.
Quali Paesi sono inclusi nel prossimo Patto Ue per il Mediterraneo
Il patto include Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Tunisia e Siria.
"Le consultazioni cercheranno inoltre di integrare le prospettive dei Paesi vicini, in particolare i Paesi del Golfo e la Turchia, riconoscendo i loro significativi interessi strategici, il loro contributo e la loro influenza nella regione", si legge nel documento.
Con questa iniziativa, la Commissione europea cerca di rafforzare l'integrazione nella regione mediterranea, soprattutto alla luce delle instabilità commerciali con gli alleati tradizionali come gli Stati Uniti.
"Molti [Stati membri dell'Ue] propongono di modernizzare gli accordi esistenti e di eliminare le barriere commerciali, con l'invito ad allinearsi alle regole del mercato unico e a sostenere la convergenza in settori quali il digitale, l'energia, l'ambiente e gli standard lavorativi", si legge nel documento.
Tuttavia, non è la prima volta che Bruxelles tenta di avviare un'integrazione commerciale tra i Paesi del Mediterraneo. Nel 1995, in occasione della cosiddetta "Dichiarazione di Barcellona", i partner hanno concordato di creare un'area di libero scambio euromediterranea (Emfta), che non è mai stata realizzata.
L'Ue ha già un accordo commerciale preferenziale con i Paesi del Mediterraneo, delineato nella Regola di origine preferenziale paneuromediterranea, nota come Convenzione Pem, un accordo commerciale multilaterale che armonizza le regole di origine.
La Convenzione comprende i Paesi dell'Ue, i membri dell'Efta, i Balcani occidentali, i partner mediterranei, la Georgia, l'Ucraina e la Repubblica di Moldova.
Ma il documento relativo al Patto Mediterraneo visto da Euronews indica che gli Stati membri dell'Ue stanno cercando di andare oltre nei legami con la regione.
"Alcuni [Stati membri dell'Ue] sottolineano l'importanza di un commercio inclusivo, di tariffe più basse e di un accesso pratico al mercato attraverso strumenti come Global Gateway e [Convenzione Pem]. Alcuni sostengono la necessità di modernizzare [la Convenzione PEM] per riflettere gli attuali accordi commerciali dell'Ue e individuano nel commercio l'area con il maggior potenziale di azione congiunta e coordinata", si legge nel documento.
Il desiderio di allineamento del mercato Ue
Secondo il documento, i partner hanno punti di convergenza nelle questioni commerciali, ma desiderano anche "l'allineamento normativo, l'accesso al mercato e il sostegno ai produttori locali".
"È stato espresso il sostegno all'armonizzazione normativa per attrarre investimenti e costruire catene del valore congiunte nei settori del digitale, dei trasporti e dell'energia pulita", si legge nel documento, facendo riferimento ai contributi dei Paesi mediterranei.
"Vengono inoltre proposte catene del valore agroindustriali transfrontaliere, modernizzazione delle dogane, schemi di esportazione con etichette verdi e adozione di regole di origine Pem modificate". Si pone inoltre l'accento sulla semplificazione delle procedure commerciali, sul sostegno alle piccole e medie imprese, alle imprese verdi e sull'alleggerimento delle barriere non tariffarie attraverso dialoghi strutturati", aggiunge il documento.
L'allineamento con la governance digitale e il sistema doganale dell'Ue, nonché la semplificazione delle procedure di frontiera, sono altri temi di interesse per i Paesi partner.
"Le proposte includono leggi e strumenti di e-government ispirati al [Regolamento generale sulla protezione dei dati] e scambi tra pari per sostenere la convergenza", si legge nel documento.
"Un gruppo di Paesi partner dà priorità alla convergenza in materia di energia pulita e standard ambientali", aggiunge il documento.
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