Commissione Ue indaga sull'attacco della Guardia costiera libica contro la nave Ocean Viking

La Commissione europea ha aperto un’indagine per accertare i fatti riguardo all'attacco della Guardia costiera libica contro la nave umanitaria Ocean Viking, avvenuto domenica in acque internazionali.
Nessun membro dell’equipaggio o tra gli 87 migranti a bordo della nave dopo essere stati salvati è rimasto ferito, ma la nave ha riportato gravi danni.
"Abbiamo visto i resoconti della stampa e abbiamo contattato le autorità libiche competenti per chiarire i fatti. Spetta a loro fare luce sull’accaduto", ha dichiarato il portavoce della Commissione Markus Lammert.
"Tutte queste operazioni di ricerca e salvataggio devono essere effettuate con la necessaria diligenza e nel pieno rispetto del diritto internazionale e del diritto marittimo internazionale", ha aggiunto Lammert.
La portavoce Paula Pinho ha dichiarato anche che l'incidente è stato "uno sviluppo preoccupante", e che Bruxelles valuterà ogni possibile azione.
Motovedetta coinvolta è stata donata dall'Italia alla Libia
Secondo l'ong che gestisce la nave di soccorso, Sos Mediterranée, la Guardia costiera libica non ha l'autorità di obbligare a spostarsi dalle acque internazionali.
L'ong, fondata da un tedesco e una francese dieci anni fa, sostiene anche che a causa delle minacce e dei precedenti di comportamento pericoloso della guardia costiera, ha accettato di lasciare l'area senza tuttavia evitare l’attacco.
"La nostra nave era stata autorizzata dal centro di coordinamento italiano a interrompere la rotta verso il porto di sbarco assegnato e a cercare un'altra imbarcazione in difficoltà nelle acque internazionali", ha ricostruito in una nota Sos Mediterranée.
"Mentre i nostri team erano impegnati nella ricerca del caso di soccorso, la Ocean Viking è stata avvicinata dalla motovedetta libica, che ha illegalmente chiesto di lasciare la zona e dirigersi verso Nord", prosegue la nota, "il nostro mediatore culturale ha informato dal ponte che la Ocean Viking stava lasciando la zona. Tuttavia, senza alcun preavviso o ultimatum due uomini a bordo della motovedetta hanno aperto il fuoco sulla nostra nave, iniziando un assalto durato almeno 20 minuti ininterrotti, direttamente contro di noi".
L'ong ha aggiunto che l'assalto è stato condotto da un pattugliatore della classe Corrubia, costruito in Italia e finanziato dall’Ue, e già coinvolto in un episodio simile nel luglio 2023. Due motovedette di questo tipo erano state donate infatti alla Libia con fondi europei, nel quadro della cooperazione per la gestione della migrazione.
Cosa è successo nell'attacco secondo Sos Mediterranée
L’episodio di domenica si è verificato a circa 40 miglia nautiche dalla costa libica settentrionale. L’Ocean Viking è stata avvicinata da una motovedetta che ha intimato di lasciare l’area, sebbene in acque internazionali. L'ong ha spiegato che per via delle minacce aveva accettato di spostarsi, ma appena acceso il motore due uomini hanno aperto il fuoco per venti minuti.
La nave ha riportato fori di proiettile, antenne e imbarcazioni di salvataggio danneggiate e finestre rotte. Dopo l’attacco, l’Ocean Viking ha lanciato un Sos senza ricevere risposta dalle unità vicine.
Lunedì la nave è infine attraccata al porto siciliano di Augusta, quello di origine su decisione del comandante, nonostante le autorità italiane l'avessero assegnata a quello di Marina di Carrara molto più lontano.
La procura di Siracusa ha aperto un'inchiesta e avviato accertamenti dalla polizia scientifica che ha eseguito i primi rilievi sulla nave e poi procederà alla raccolta delle testimonianze di passeggeri ed equipaggio.
Dal 2011, con la caduta di Gheddafi, la Libia è precipitata in una guerra civile, diventando hub per i migranti diretti in Europa e terreno di milizie accusate di traffico, abusi e torture. Nonostante ciò, Bruxelles continua a sostenere Tripoli per bloccare le partenze verso le coste europee.
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