No, gli incendi in Spagna non sono stati appiccati per fare posto a speculazioni immobiliari

La Spagna sta affrontando la peggiore stagione di incendi degli ultimi 30 anni. Alimentati dalla forte ondata di caldo estivo, questi roghi hanno già distrutto oltre 150.000 ettari di terreno, principalmente nelle regioni della Galizia e di Castilla y León, nel nord-ovest.
I vigili del fuoco hanno combattuto le fiamme con il supporto delle forze militari dispiegate dal governo spagnolo. Le fiamme hanno costretto 30.000 persone a lasciare le loro case nei momenti più pericolosi e chi non è stato evacuato ha dovuto indossare maschere e a rimanere in casa per evitare il fumo e la cenere.
Quando gli incendi devastano le foreste e le aree naturali, spesso liberano la vegetazione e rendono i terreni più facili e meno costosi da sviluppare. Per questo motivo, un'ondata di contenuti di disinformazione sui social media sta sostenendo che i roghi sono stati causati di proposito, per liberare terreni per progetti edilizi.
Bruciare per cambiare la destinazione d'uso dei terreni?
I post virali suggeriscono che gli incendi in Spagna sono stati appiccati per consentire ai costruttori di edificare sui terreni bruciati, ma questo non è vero. La legge di Montes in Spagna vieta esplicitamente di cambiare la destinazione d'uso dei terreni forestali per 30 anni dopo un incendio, per evitare che si bruci intenzionalmente a scopo di lucro.
La legge è stata inasprita nel 2006 sotto l'allora presidente spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero (Psoe), per far rispettare il divieto di 30 anni a livello nazionale. Veniva consentita una sola eccezione: se il cambio di destinazione d'uso (come la trasformazione della foresta in terreno urbano) era già stato approvato prima dell'incendio.
Nel 2015, sotto l'ex presidente Mariano Rajoy (Pp), è stata aggiunta una seconda eccezione, nei casi in cui una nuova legge avesse dichiarato il cambiamento necessario per "motivi di rilevante interesse pubblico", come la costruzione di infrastrutture essenziali. Si tratta di un complesso iter che richiede una legislazione parlamentare o regionale.
Quindi, in base a queste garanzie legali, gli incendi non aprono la porta allo sviluppo immobiliare perché i nuovi progetti non possono aggirare la restrizione di 30 anni.
Le presunte "scappatoie" circolate online (come l'idea che vendere il terreno o bruciarlo permetta una riqualificazione immediata) non sono legali.
Qualsiasi progetto che voglia cambiare l'uso del territorio deve essere stato pianificato e approvato molto prima dell'incendio, oppure deve passare attraverso lunghe procedure legali e ambientali, rendendo l'incendio doloso un percorso inefficace e illegale per lo sviluppo.
I progetti che hanno alimentato le fake news
Sulla stessa linea, un'altra serie di post sostiene che gli incendi dell'agosto 2025 a Tarifa (Cadice, Andalusia) sono stati appiccati per consentire sviluppi urbani costieri, ma i fatti non lo confermano.
Affermazioni virali, compresi titoli di media spagnoli affermati, come El Español, parlano di "più di otto progetti" e suggeriscono che i roghi avrebbero permesso di riclassificare i terreni per la costruzione.
L'incendio nei pressi di Atlanterra, a Tarifa, è effettivamente passato vicino a due complessi residenziali, ma i lotti erano già designati come terreni urbani nei documenti di pianificazione locale (Pgou) e non sono stati danneggiati dal fuoco.
Un'altra voce indica un progetto turistico di lusso a El Lentiscal, ma questo sito si trova all'interno del Parque Natural del Estrecho ed è lontano dalla zona incendiata. Inoltre, è sottoposto a una rigorosa tutela ambientale e non è stata presentata alcuna domanda di costruzione fino all'agosto 2025.
Un'altra teoria sostiene che l'incendio di Tres Cantos, un quartiere del distretto di Madrid, sia legato al progetto di un parco solare nelle vicinanze, il progetto fotovoltaico GR Mandarín. In realtà, i pannelli dell'impianto solare saranno installati a Soto del Real, un altro comune a 12 km dalla zona incendiata, mentre Tres Cantos ospita solo una parte della linea di trasmissione.
Il progetto aveva già ottenuto l'autorizzazione ambientale nel maggio 2023 e il permesso di costruzione dal ministero per la Transizione ecologica nel novembre 2024, mesi prima dell'incendio.
I post travisano anche una bozza del progetto risalente all'inizio del 2022 per affermare che Tres Cantos era il sito di installazione previsto, ignorando i piani aggiornati e approvati che dimostrano il contrario.
Fonti del Comune di Tres Cantos hanno dichiarato al fact-checker spagnolo Maldita.es che il Comune non ha ulteriori permessi in sospeso per il progetto, il che significa che la costruzione potrebbe procedere indipendentemente dagli incendi locali.
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