Ue-Usa, accordo commerciale contestato: la Commissione difende l'intesa

La Commissione europea continua a sostenere il nuovo accordo commerciale con gli Stati Uniti, nonostante le critiche crescenti degli eurodeputati e le nuove minacce tariffarie da parte di Donald Trump. “Ditemi chi ha ottenuto un accordo migliore dell’Ue”, ha dichiarato il commissario al Commercio Maroš Šefčovič, rivendicando i risultati dei negoziati.
L’intesa, già in vigore, prevede che la maggior parte dei prodotti europei esportati negli Stati Uniti sia soggetta a un dazio del 15 per cento, mentre la maggior parte dei beni americani in arrivo nell’Unione europea non paghi tariffe. Un numero limitato di settori, come semiconduttori, materie prime critiche e aeromobili, rientra nello schema “zero per zero”.
Restano invece esclusi vini e alcolici, considerati strategici da Bruxelles. L’accordo include anche impegni europei per 750 miliardi di dollari in energia Usa, 600 miliardi di investimenti e 40 miliardi in chip AI.
Le accuse del Parlamento europeo
Da fine luglio, quando i termini sono stati annunciati, la Commissione affronta una pioggia di contestazioni. Durante un’audizione parlamentare, numerosi deputati hanno parlato di un’intesa “sbilanciata” che aumenta la dipendenza energetica e mina l’autonomia strategica dell’Europa.
Anna Cavazzini (Verdi) l’ha definita “pessima”, mentre Rihards Kols (Ecr) ha denunciato la vaghezza dei termini. La liberale Karin Karlsbro ha chiesto garanzie sull’effettiva applicazione delle misure.
La risposta della Commissione europea
Sabine Weyand, direttrice generale del DG Commercio, ha ricordato che la politica tariffaria americana non è sotto il controllo europeo e che l’obiettivo era limitare i danni. L’Ue aveva proposto un’abolizione reciproca dei dazi sui beni industriali, respinta da Washington.
“Bisogna capire quando smettere di sbattere la testa contro il muro e cercare altre soluzioni”, ha detto Weyand.
Pressioni delle Big Tech e minaccia di nuove tariffe
Intanto, Trump ha rilanciato lo scontro con un post in cui minaccia “sostanziali tariffe aggiuntive” contro i Paesi che impongono regole alle Big Tech americane. “Mostrate rispetto per l’America e le nostre aziende tecnologiche o affrontate le conseguenze”, ha scritto, facendo temere una nuova guerra commerciale.
Šefčovič ha replicato che l’Unione difenderà il diritto a legiferare su digitale e AI, pur ammettendo che le divergenze restano profonde.
Il conflitto riguarda in particolare il Digital Services Act, il Digital Markets Act e l’AI Act, considerati da Washington troppo restrittivi. Il Congresso Usa ha convocato un’audizione sul tema. Bruxelles ha ribadito che la sovranità legislativa è intoccabile.
Nel frattempo, indiscrezioni hanno rivelato che Šefčovič avrebbe rinviato una multa a Google per abuso di posizione dominante, notizia che il commissario non ha confermato ma che ha difeso come parte di un processo “collegiale” e nell’interesse europeo.
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