Prima udienza di Papa Leone XIV nel trigesimo di Bergoglio: "Dolorosa la situazione a Gaza"

“Sono lieto di accogliervi in questa mia prima Udienza generale. Riprendo il ciclo di catechesi giubilari, sul tema ‘Gesù Cristo Nostra Speranza’, iniziate da Papa Francesco”. Così Papa Leone XIV all’inizio della sua prima udienza generale in una piazza San Pietro gremita, nello stesso giorno del trigesimo di Bergoglio.

Prima di presiedere alla catechesi sul sagrato della Basilica, il Pontefice ha fatto un giro in papamobile per salutare i fedeli, insieme a lui sull'auto scoperta anche i segretari di Prevost e l'aiutante di camera Piergiorgio Zanetti che aveva svolto lo stesso ruolo con Papa Francesco. Leone ha salutato i pellegrini e benedetto i bambini che gli sono stati avvicinati.

L'udienza, in piazza e non nell'Aula Paolo VI, è iniziata un'ora dopo rispetto al tradizionale appuntamento che era in uso ormai con Papa Francesco.

La parabola del seminatore nella prima udienza di Papa Leone XIV

"Noi siamo abituati a calcolare le cose - e a volte è necessario -, ma questo non vale nell'amore!", ha detto Papa Leone XIV nella sua prima udienza nella quale ha commentato la parabola del seminatore.

"La parola di Gesù è per tutti, ma opera in ciascuno in modo diverso", ha sottolineato il Pontefice che ha aggiunto, "questo contesto ci permette di capire meglio il senso della parabola. Un seminatore, alquanto originale, esce a seminare, ma non si preoccupa di dove cada il seme. Getta i semi anche là dove è improbabile che portino frutto: sulla strada, tra i sassi, in mezzo ai rovi. Questo atteggiamento stupisce chi ascolta e induce a domandarsi: come mai?".

"Il modo in cui questo seminatore 'sprecone' getta il seme è un'immagine del modo in cui Dio ci ama", ha sottolineato il Papa.

Commentando la parabola Leone XIV ha citato un quadro di Vincent Van Gogh.

"Ho in mente quel bellissimo dipinto di Van Gogh: Il seminatore al tramonto. Quell'immagine del seminatore sotto il sole cocente mi parla anche della fatica del contadino, ha commentato il Pontefice.

"E mi colpisce che, alle spalle del seminatore, Van Gogh ha rappresentato il grano già maturo. Mi sembra proprio un'immagine di speranza: in un modo o nell'altro, il seme ha portato frutto. Non sappiamo bene come, ma è così. Al centro della scena, però, non c'è il seminatore, che sta di lato, ma tutto il dipinto è dominato dall'immagine del sole, forse per ricordarci che è Dio a muovere la storia, anche se talvolta ci sembra assente o distante. È il sole che scalda le zolle della terra e fa maturare il seme", ha sottolineato Leone XIV.

Il ricordo a Papa Francesco e l'appello per Gaza

Al termine della sua prima udienza generale, Papa Leone ha ricordato il suo predecessore Francesco defunto esattamente un mese fa, nel giorno del Lunedì dell'Angelo.

"Non possiamo concludere questo nostro incontro senza ricordare con tanta gratitudine l'amato Papa Francesco, che proprio un mese fa è tornato alla casa del Padre".

Prevost ha poi rinnovato il suo appello a consentire l'ingresso di aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità nella Striscia di Gaza.

"È sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella striscia di Gaza - ha concluso Papa Leone XIV -. Rinnovo il mio appello accorato a consentire l'ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone malate".

Martedì la visita alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura

Martedì Papa Leone ha visitato la Basilica di San Paolo fuori le Mura per venerare il ''Trofeo'' dell'Apostolo Paolo.

Al suo arrivo Leone XIV è stato accolto dal Padre Abate e dall'Arciprete della Basilica. Poi in processione, insieme ai monaci benedettini, è entrato in Basilica dalla Porta Santa.

Il Papa è sceso in cripta per venerare il sepolcro di San Paolo di cui ha poi letto un brano ai presenti dalla Lettera ai Romani. Duemila fedeli hanno partecipato alla visita.