Francia, chi c'è dietro gli appelli virali per un blocco totale del Paese il 10 settembre

La Francia si sta preparando a possibili disordini il 10 settembre, due giorni dopo il voto di sfiducia al governo, dopo che gli appelli per un blocco nazionale da parte di gruppi online hanno ottenuto il sostegno dei partiti politici tradizionali.
Le manifestazioni di massa e un boicottaggio totale dei servizi sono visti come risposte alle misure di austerità presentate dal primo ministro François Bayrou a luglio, che prevedono la soppressione di due festività pubbliche e il congelamento di prestazioni sociali e pensioni.
Questo ha scatenato una crisi politica, con il governo di Bayrou che potrebbe essere rovesciato in un voto di sfiducia lunedì prossimo.
I promotori della campagna "Bloquons tout" (blocchiamo tutto) sostengono di essere apolitici e si ritiene che le loro rimostranze riflettano legittimamente quelle di molti cittadini francesi.
Il movimento è stato anche paragonato alle proteste dei Gilet Gialli del 2018, scatenate dai piani fiscali e pensionistici del presidente francese Emmanuel Macron, che secondo loro miravano a far fallire il Paese.
Ma sono aumentati gli interrogativi sulle origini oscure del movimento e sulle forze che hanno spinto la sua viralità. Abbiamo rintracciato la sua ascesa sulle piattaforme online.
Il gruppo antigovernativo Les Essentiels France
L'appello al blocco del 10 settembre è stato lanciato per la prima volta in un post su Telegram pubblicato a maggio da Les Essentiels France, un gruppo di cittadini che diffonde messaggi antigovernativi.
"Il 10 settembre 2025 la Francia si bloccherà: basta con la rassegnazione, basta con la divisione", si legge nel post Telegram del 21 maggio.
Alcuni osservatori e media francesi descrivono il gruppo come vicino ad ambienti di estrema destra e cospirazionisti.
Un breve sguardo al canale TikTok suggerisce che il collettivo appoggia l'uscita della Francia dall'Unione Europea e si oppone al sostegno militare all'Ucraina, con un video che riporta gli avvertimenti del vicepresidente della Duma di Stato russa secondo cui il coinvolgimento della Francia nel mantenimento della pace in Ucraina potrebbe trascinare il Paese in una "terza guerra mondiale".
Non è tuttavia chiaro chi siano i volti dietro il collettivo e se abbiano legami consolidati con i partiti politici francesi.
Gli appelli del gruppo hanno ottenuto una notevole diffusione online dopo l'annuncio di Bayrou sui tagli al bilancio del 15 luglio e l'analisi della piattaforma francese Visibrain ha mostrato che il numero di post è salito a circa 30mila al giorno.
Pochi giorni dopo l'annuncio di Bayrou, è stato lanciato un sito web ufficiale della campagna, insieme a profili sui social media e a una serie di gruppi nazionali e regionali sui social media, mentre il movimento si formalizzava.
Cos'é l'astroturfing che ha reso virale la campagna
Gli esperti di Visibrain affermano inoltre che ci sono segni che la campagna sia stata amplificata artificialmente utilizzando una tecnica chiamata astroturfing, con account falsi o bot che pubblicano migliaia di post al giorno per promuovere i contenuti.
Sulla piattaforma X, di proprietà di Elon Musk, molti di questi bot sono camuffati da giovani donne francesi.
Condividono un'ampia gamma di contenuti generati dall'intelligenza artificiale, fake news e messaggi divisivi, molti dei quali esprimono opinioni pro Cremlino e anti-Ucraina.
Gli analisti del gruppo francese di intelligence digitale Projet Fox sottolineano che "si tratta davvero di una rete di bot, potenzialmente controllata da un'entità straniera, destinata ad amplificare le divisioni sociali in Francia".
Tra le prove fornite, c'è il fatto che, su X, gli account creati nella stessa data sono stati mobilitati simultaneamente per diffondere gli stessi messaggi, spesso pubblicando post identici.
Anche le risposte automatiche ai post in inglese, note come "comment farming", hanno contribuito ad amplificare il contenuto.
Secondo gli esperti, il linguaggio utilizzato suggerisce che i post sono stati scritti con uno strumento di intelligenza artificiale.
Gli appelli sono stati adottati dai partiti politici
I partiti di sinistra, tra cui La France Insoumise (Lfi), gli Ecologisti e il Partito comunista francese, hanno espresso il loro sostegno al movimento di protesta.
Anche i membri del Partito socialista hanno appoggiato le manifestazioni, nonostante le opinioni rimangono divise all'interno del partito.
Anche i sindacati francesi sono divisi, con alcuni gruppi potenti come la Cgt (Confederazione generale dei Sindacati) che appoggiano la campagna.
Da quando importanti figure politiche come il leader di Lfi, Jean-Luc Mélenchon, si sono pronunciate a favore del blocco totale, la campagna ha assunto una nuova dimensione mainstream, minimizzando il ruolo giocato da bot e account falsi.
Gli analisti di Visibrain sottolineano che il movimento ha raccolto consensi al di là delle linee politiche e identitarie, attirando sia la "sinistra radicale e anticapitalista" che la "destra sovranista e identitaria", oltre agli ex sostenitori dei "gilet gialli" che si considerano apolitici.
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