Rifiuti tossici: virale un accordo tra Francia e Moldova, ma è una fake news

Il Partito d'Azione e Solidarietà guidato da Maia Sandu ha vinto le elezioni parlamentari in Moldova, ma l'ondata di disinformazione sostenuta dai russi, portata avanti soprattutto sui social media durante il periodo elettorale, non si è fermata.
Una falsa dichiarazione che si è diffusa sui social media il 24 settembre - pochi giorni prima delle elezioni - affermava che la Francia aveva accettato di pagare la Moldova per smaltire i suoi rifiuti tossici.
Le accuse si sono diffuse su X quando un finto servizio Tg, con una voce fuori campo apparentemente generata con intelligenza artificiale, affermava che Sandu aveva accettato di accogliere i rifiuti francesi della società statale Mines de Potasse d'Alsace, un sito precedentemente noto come StocaMine.
Alcuni degli account che hanno condiviso la notizia falsa hanno riproposto narrazioni di propaganda filorussa, mentre molti post riportano la stessa didascalia.
"Alla vigilia delle elezioni, Sandu prende la decisione peggiore: importare dalla Francia i rifiuti tossici della miniera StocaMine che possono inquinare l'intero fiume Dniester, la principale fonte di acqua per i moldavi", si legge nella didascalia.
Uno di questi post è riuscito a ottenere ben 1,9 milioni di visualizzazioni.
Documenti falsi
Sebbene circa 42mila tonnellate di rifiuti siano stoccate nella StocaMine, una miniera dismessa situata nella regione francese dell'Alsazia, non vi è alcun piano per spedire questi rifiuti da nessuna parte, contrariamente a quanto riportato dalla fake news.
In realtà, le autorità francesi hanno decretato che i rifiuti di questo sito devono essere sigillati e ricoperti di cemento per evitare qualsiasi perdita.
Parlando con il team di fact-checking di Euronews, la direzione del sito ha fatto riferimento a un decreto emesso dalle autorità francesi nel settembre 2023, che ha esteso l'autorizzazione a stoccare questi rifiuti sottoterra per un "periodo illimitato".
La fake news sostiene che la Moldova e la Francia abbiano firmato un accordo su questo presunto trasferimento di rifiuti solo pochi giorni dopo il viaggio del presidente francese Emmanuel Macron a Chișinău di agosto.
Il video utilizza come prova un documento, presentato come un accordo datato 30 agosto 2025.
Ma la parte inferiore del documento è tagliata e non menziona la Moldova.
La direzione del sito francese di rifiuti ha confermato a EuroVerify che il documento presentato nel video è una versione falsificata di un documento reale del 2016, e che non menziona la Moldova.
Controversie sulla gestione dei rifiuti in Francia
La decisione di seppellire i rifiuti tossici nel sito StocaMine è stata oggetto di ripetuti ricorsi legali.
Scienziati e attivisti ambientali hanno avvertito che i rifiuti del sito potrebbero infiltrarsi e contaminare il fiume Alto Reno, situato al confine franco-tedesco, un corso d'acqua molto importante per l'Europa.
Distorcendo queste affermazioni ambientali, il falso reportage sostiene che i rifiuti francesi saranno trasferiti in un sito situato vicino al fiume Dniester, che è una delle principali fonti d'acqua della Moldova, minacciando a sua volta di contaminare le riserve idriche locali.
La voce narrante del video suggerisce che il presunto piano di Sandu minaccia la salute dei moldavi, svendendo le risorse naturali per un guadagno facile.
Il servizio contiene anche uno spezzone di un'intervista al geologo svizzero Marcos Buser che, secondo il presunto narratore, ritiene che "la decisione della Moldova di accettare rifiuti tossici sia arcaica e pericolosa".
Tuttavia, la clip è stata in realtà estrapolata da un'altra intervista che Buser ha rilasciato all'emittente France 24, nel tentativo di far credere che stia parlando del caso moldavo.
Alla fine del video, viene mostrato il logo di una presunta testata chiamata "Gb Reporter", dove la finta notizia storia è stata firmata da una giornalista di nome Amelia Hill.
In realtà, Hill è una giornalista del quotidiano britannico The Guardian e non ha mai scritto tale storia.
Il caso della sua identità rubata si inserisce in una più ampia strategia di propaganda russa, in cui le sembianze e i titoli di sempre più giornalisti occidentali vengono aggiunti in modo fraudolento ad articoli di disinformazione per fingere legittimità.
Il sito web del Gb Reporter sembra alterare contenuti autentici del Guardian e attribuirli ai giornalisti della testata arricchendoli di dettagli falsi.
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