Clima: alla vigilia della Cop30 ministra brasiliana chiede sostegno Ue a nuovo fondo per le foreste

A un mese esatto dall'inizio della Cop30, la ministra brasiliana dei Popoli Indigeni, Sonia Guajajara, ha chiesto il sostegno dell'Unione Europea per la costituzione di un nuovo fondo ambientale chiamato “Fondo Foreste Tropicali per Sempre” (Tfff), del valore di 125 miliardi di dollari finanziati quasi interamente da privati.
L'obiettivo principale del fondo è fornire pagamenti annuali ai Paesi con foreste tropicali, come ricompensa per la conservazione o l'aumento della copertura verde del Pianeta. L'analisi delle aree sarà effettuata tramite telerilevamento satellitare.
“È molto importante che l'Unione Europea possa già dimostrare di aderire a questo fondo, contribuendo con risorse finanziarie, in modo da sensibilizzare altri Paesi a mettere a disposizione le loro risorse, affinché possiamo continuare a proteggere le foreste tropicali nel mondo”, ha dichiarato Guajajara in un'intervista esclusiva a Euronews.
“Ora stiamo pensando in blocco, affinché questo fondo raggiunga almeno 75 paesi, inclusi quelli con foreste e anche la Mata Atlantica", la foresta che si estende lungo la costa atlantica del Brasile e verso l'interno fino al Paraguay e al nord dell'Argentina.
"La grande differenza è la destinazione del 20 per cento delle risorse per il finanziamento diretto dei popoli indigeni e delle comunità locali”, ha spiegato la ministra.
Cop30, il Fondo per le foreste tropicali con l'aiuto di vari Paesi e organizzazioni internazionali
Il meccanismo del Tfff, considerato un'iniziativa innovativa dal governo brasiliano, è una delle principali proposte del Brasile per la conferenza sul clima che ospiterà a Belém, dal 10 al 21 novembre prossimi, la prima realizzata all'interno della Foresta Amazzonica.
“È comprovato che i territori e i popoli indigeni sono quelli che preservano maggiormente la biodiversità e le foreste, contribuendo in modo molto significativo all'equilibrio climatico, grazie al loro stesso stile di vita. Per questo motivo, non si possono pensare soluzioni senza considerare chi sta proteggendo le foreste”, ha aggiunto Guajajara, il cui ministero ha partecipato attivamente all'elaborazione del nuovo fondo.
Agli investitori l'iniziativa promette ritorni finanziari attraverso la gestione di un portafoglio diversificato di reddito fisso, generando rendimenti superiori al costo del capitale. Tra le organizzazioni internazionali che hanno contribuito all'elaborazione della proposta, ci sono la Banca Mondiale, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (Fao), l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) e il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp).
Il Brasile ha anche guidato la creazione di un comitato internazionale per aiutare a modellare il fondo a cui partecipano sei Paesi in via di sviluppo (Brasile, Colombia, Ghana, Indonesia, Malesia e Repubblica Democratica del Congo) e cinque potenziali Paesi investitori (Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Norvegia e Regno Unito).
Il mese scorso, durante l'Assemblea Generale dell'Onu a New York, il presidente brasiliano Luiz Inácio (Lula) Da Silva ha annunciato il contributo di un miliardo di dollari al fondo.
“Il Brasile guiderà con l'esempio e diventerà il primo Paese a impegnarsi con un investimento di un miliardo di dollari. Per questo motivo, invito tutti i partner presenti a presentare contributi altrettanto ambiziosi, affinché il Tfff possa entrare in funzione alla Cop30, a novembre, nell'Amazzonia sudamericana”, ha dichiarato Lula.
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