Italia, nascite ancora in calo nel 2024 e fecondità ai minimi storici secondo gli ultimi dati Istat

Nel 2024 le nascite sono calate del 2,6 per cento rispetto all'anno precedente. Minimo storico per il numero di figli per donna che raggiunge quota: 1,18. Figli in aumento invece nel caso di coppie non coniugate, mentre l'Abruzzo si conferma la regione con il numero più basso di nuovi nati.
Diminuzione delle nascite prosegue senza sosta dal 2008
A confermare il trend, l’ultimo rapporto dell’Istat “Natalità e fecondità della popolazione residente” relativo ai dati del 2024. Lo scorso anno le nascite sarebbero state in totale 369.944, in calo quasi del 3 per cento rispetto all’anno precedente. I numeri provvisori relativi al 2025 confermano la tendenza, con 13mila nascite in meno (-6,3 per cento) rispetto al 2023. Non solo, nel 2024, il numero medio di figli per donna ha raggiunto il minimo storico.
Tra le cause che hanno determinato il calo, si legge nel rapporto, non solo la minore propensione delle donne ad avere figli, ma anche la minore disponibilità di potenziali genitori.
Un fenomeno questo legato proprio alla diminuzione della fecondità verificatasi a partire dagli anni ’70 che ha prodotto generazioni più esigue.
Figli in aumento fuori dal matrimonio
Anche i figli nati da coppie non coniugate sono in diminuzione, sebbene su scala inferiore rispetto alle coppie coniugate.
I figli nati fuori dal matrimonio, che dal 2008 al 2024 sono aumentati di oltre 46mila unità, si attestano nel 2024 a 159.671, diminuendo dello 0,8 per cento sul 2023. I nati all'interno del vincolo coniugale, pari a 210.273 nel 2024, diminuiscono invece del 4,0 per cento rispetto all'anno precedente.
A colpire è comunque il dato sull’incidenza. Nel caso dei nati da coppie non coniugate questa continua comunque a crescere: 43,2 per cento nel 2024, +0,8 punti percentuali sul 2023 e +23,5 punti percentuali sul 2008.
Abruzzo, regione con il calo di nascite più marcato
In Abruzzo, nei primi sette mesi del 2025, i nuovi nati sono calati del 10,2 per cento rispetto allo stesso periodo l’anno precedente. Si tratta della flessione più significativa a livello nazionale, ben al di sopra della media del -6,3 per cento.
Nel 2024, la riduzione era stata modesta, ma il quadro si è aggravato stando all’Istat a causa di una serie di problemi: oltre alla diminuzione della popolazione in età fertile, contano anche le criticità legate al quadro economico.
La Sardegna invece si conferma la regione con il numero medio di figli per donna tra i più bassi d’Europa: 0,91 nel 2024 e 0,86 nella stima 2025.
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