La Corte dei Conti boccia il Ponte sullo Stretto di Messina, Salvini: "Determinati ad andare avanti"
La Corte dei Conti ha bocciato mercoledì il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, negando il visto di legittimità al progetto.
"La sezione centrale di controllo di legittimità su atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, all'esito della Camera di consiglio seguita all'adunanza del 29 ottobre 2025, non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione la Delibera Cipess n. 41/2025 del Ponte sullo Stretto", si legge in una nota della Corte, le cui motivazioni saranno pubblicate entro 30 giorni.
La Corte aveva già espresso dubbi il mese scorso sulle procedure utilizzate per approvare il progetto.
"Tutto l'iter seguito è stato sempre svolto nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del Ponte. Restiamo in attesa delle motivazioni mantenendo l'impegno di portare avanti l'Opera", ha commentato l'amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci.
Meloni convoca riunione d'urgenza a Palazzo Chigi, Salvini: "Determinati a portarla avanti"
Il ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini, ha annunciato al Corriere della Sera che per giovedì mattina la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, "ha convocato una riunione d'urgenza per affrontare la questione". Quindi ha spiegato ai giornalisti, di fronte a Palazzo Chigi che "ci sono decine di migliaia di posti di lavoro in ballo" e che perciò "senza nessuno scontro tra poteri dello Stato, daremo tutte le informazioni che ci vengono richieste".
Il leader della Lega ha quindi aggiunto: "Abbiamo calendarizzato i prossimi passi, a giorni informerò i colleghi su come intendiamo andare avanti", anche per quanto riguarda lo stanziamento dei fondi necessari per l'opera. Salvini ha quindi assicurato: "Siamo determinati a portarla avanti".
Prima dell'incontro con l'esecutivo, il vicepremier si era recato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per confrontarsi con tecnici, manager e uffici dopo la decisione della Corte dei Conti, con l'obiettivo di "trovare una soluzione per far partire i lavori", fa sapere il Mit.
Governo attacca la Corte dei Conti su Ponte di Messina
"La decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico", aveva dichiarato in precedenza lo stesso leader della Lega.
"In attesa delle motivazioni, chiarisco subito che non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora, visto che parliamo di un progetto auspicato perfino dall'Europa che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro da sud a nord", ha detto il vicepremier, "siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per fare partire i lavori. Andiamo avanti".
La mancata registrazione "è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento" ha detto la premier, Giorgia Meloni.
Meloni: "Invasione della giurisdizione sulle scelte governative"
"La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato, prossime all'approvazione" prosegue Meloni, "rappresentano la risposta più adeguata a un'intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di Governo sostenuta dal Parlamento".
Per il vicepremier Antonio Tajani "Non è ammissibile che in un Paese democratico la magistratura contabile decida quali siano le opere strategiche da realizzare. Quella sul ponte dello Stretto da parte della Corte dei Conti, è una decisione che mi lascia esterrefatto".
"Il Ponte sullo Stretto è un'infrastruttura attesa da decenni dai nostri cittadini e dal nostro sistema produttivo", ha commentato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, "continueremo a difendere con forza il diritto della Sicilia a colmare un divario infrastrutturale che dura da troppo tempo".
Le opposizioni hanno respinto gli attacchi ai magistrati contabili. "Meloni con le sue gravi affermazioni contro la Corte dei Conti chiarisce il vero obiettivo della riforma costituzionale. Non è una riforma che serve a migliorare la giustizia, né serve agli italiani. Serve a questo governo per avere le mani libere e mettersi al di sopra delle leggi e della Costituzione", ha detto la leader Partito Democratico Elly Schlein.
La Corte dei Conti respinge le accuse: "Solo valutazioni giuridiche, non sull'opportunità"
Per il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, "il progetto del Ponte sullo Stretto è miseramente fallito". Il progetto, prosegue conte "viola norme europee e interne, procedurali e ambientali. Meloni e Salvini sono già usciti per mettere le mani avanti: tutta colpa dei giudici, brutti e cattivi".
"La rabbia e il livore con cui in questi minuti la Presidente del Consiglio, il ministro Salvini e molti altri esponenti della destra stanno commentando", ha dichiarato Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra, "rivela ancora una volta la cifra del loro rispetto per le regole e per la trasparenza".
Da parte sua, la Corte dei conti ha respinto in una nota le accuse del governo, affermando di essersi espressa su "profili strettamente giuridici", senza "alcun tipo di valutazione sull'opportunità e sul merito dell'opera".
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