Portogallo, i medici ucraini non possono lavorare perché nessuno insegna loro la lingua
La mancanza di supporto per l'apprendimento del portoghese ha impedito a circa 50 medici ucraini, per lo più donne, di integrarsi nel sistema sanitario della nazione europea.
A spiegarlo, parlando all'agenzia di stampa Lusa, è stato il presidente dell'Associazione medica portoghese (Ordem dos Médicos, Om), Carlos Cortes, secondo il quale il suo Paese "ha aperto le braccia ai medici ucraini rifugiati", ma poi "non ha dato loro gli strumenti giusti".
Quando questi professionisti della salute sono arrivati in Portogallo, nel 2022, l'Om "era disposta a rinviare il test di lingua portoghese per facilitare la loro integrazione nei team di lavoro sotto la guida di un tutor". Tuttavia, la proposta presentata al governo non è stata accolta. Cortes ha seguito la situazione, incontrando anche alcuni di questi medici e manifestando le proprie preoccupazioni al precedente e all'attuale dirigenza del ministero della Salute.
Secondo lo stesso presidente dell'Om, al ministero è stato chiesto in particolare aiuto per consentire a questi professionisti stranieri di continuare ad esercitare la professione nonostante la barriera linguistica. Tuttavia, parlando alla radio Tsf, Cortes ha spiegato di aver dovuto constatare il fatto che, ad oggi, "non è stato fatto nulla per aiutarli". Il medico ha inoltre istituto sul fatto che questo problema può essere "facilmente superata" con la creazione di programmi di sostegno.
I dati dell'associazione dei medici portoghesi indicano che nel 2021 c'erano 4.360 medici stranieri che esercitavano in Portogallo, cifra che è salita a 4.770 quest'anno.
Nel 2024, le cinque nazionalità più rappresentate sono quella spagnola, con il 35,4 per cento, quella brasiliana con il 26,9 per cento, quella italiana con il 5,7 per cento, quella ucraina con il 3,9 per cento e quella tedesca con il 3,5 per cento.
Yesterday