Elezioni presidenziali in Romania: il populista Călin Georgescu vince a sorpresa il primo turno
Il candidato di estrema destra e filo russo, Călin Georgescu, è in testa nel primo turno delle elezioni presidenziali in Romania, con il 99 per cento dei voti scrutinati. Georgescu, presentatosi come indipendente è avanti con il 22,94 per cento dei voti seguito al 19,17 per cento da Elena Lasconi, ex giornalista e sindaca, leader del partito di centrodestra Unione Salvate la Romania (Usr). Altra sorpresa il terzo posto del premier di centrosinistra Marcel Ciolacu, favorito alle elezioni presidenziali, escluso dalla corsa dopo il primo turno. La distanza con Lasconi è di circa 1500 voti.
George Simion, leader dell'Alleanza di estrema destra per l'unità dei romeni (Aur), è appena sotto il 14 per cento.
Secondo i dati dell'Autorità elettorale permanente dopo la chiusura delle urne, 9,4 milioni di persone - poco più del 52 per cento degli aventi diritto - hanno espresso il proprio voto.
Elezioni presidenziali in Romania: la sorpresa dell'indipendente Georgescu
Seppur correndo da indipendente Georgescu è riuscito a superare la maggior parte dei sondaggi locali. Dottorato in pedologia, una branca dello studio dei terreni, negli anni Novanta ha ricoperto diversi incarichi presso il ministero dell'Ambiente romeno. Tra il 1999 e il 2012 è stato rappresentante della Romania nel comitato nazionale del Programma ambientale delle Nazioni Unite.
Tutti i sondaggi della vigilia avevano previsto una affermazione al primo turno del premier Ciolacu, accreditato di un 25 per cento dei voti. Il primo ministro socialdemocratico andrà comunque al ballottaggio, ma il suo successo pronosticato alla vigilia non sarà più cosi certo visto il grande successo dell'estrema destra e degli altri candidati conservatori, che potrebbero fare fronte a sostegno di Georgescu. Un fronte che potrebbe già proporsi nelle elezioni parlamentari in programma in Romania domenica prossima primo dicembre, una settimana prima del ballottaggio presidenziale.
George Simion della destra estrema filorussa, era dato dai sondaggi in forte ascesa e probabile sfidante di Ciolacu al ballottaggio dell'8 dicembre, al quale si affronteranno Ciolacu e Georgescu, ritenuto su posizioni antisemite e contrarie al proseguimento degli aiuti militari all'Ucraina.
Tra gli altri, 13 in tutto i candidati in corsa, l'ex vice segretario generale della Nato Mircea Geoana, che ha corso in modo indipendente e ha ottenuto circa il 6 per cento, e Nicolae Ciuca, ex generale dell'esercito e capo del Partito Nazionale Liberale di centro-destra, attualmente in una coalizione tesa con il Psd, che si è attestato al 9,3 per cento.
Dove e per chi si è votato in Romania
Si è votato in 19mila seggi elettorali in Romania, e ben 950 all'estero, per permettere ai cittadini romeni di votare fuori dai confini nazionali. Per il presidente dell'Autorità elettorale permanente romena, Toni Greblă, si tratta di un primato: "Nessun altro Paese al mondo apre più di 900 seggi elettorali all'estero", ha detto.
Il ruolo del presidente in Romania
Il ruolo presidenziale ha un mandato di cinque anni e ha significativi poteri decisionali in settori quali la sicurezza nazionale e la politica estera.
Nomina il primo ministro, approvando le leggi e rappresentando il Paese all’estero. Negli ultimi dieci anni, Klaus Iohannis ha proiettato la Romania nell’Ue e nella Nato, in linea con una ben definita posizione filo-occidentale.
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