Ucraina: raid sul centro di Kharkiv causa almeno 23 feriti, Trump mediatore internazionale
La Russia ha lanciato un attacco nella città di Kharkiv, nell'Ucraina nord-orientale, la mattina di lunedì, ferendo almeno 23 persone, come riferito dal sindaco Ihor Terekhov.
Il governatore dell'Oblast' di Kharkiv, Oleh Syniehubov, ha fatto sapere che tredici persone sono state ricoverate in ospedale dopo il raid che ha colpito il centro della seconda città del Paese. I feriti si trovavano al lavoro o erano dei semplici passanti.
L'esercito russo avrebbe colpito un'area residenziale densamente popolata con un missile S-400, causando un incendio che ha pesantemente danneggiato auto ed edifici.
La città di Kharkiv ha subito incessantemente attacchi russi nei due anni e mezzo di guerra. Negli ultimi mesi, Mosca ha intensificato i raid, spesso mirando a quartieri densamente popolati e causando decine di vittime e feriti tra i civili.
Proseguono i raid russi su tutto il Paese
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha confermato i feriti di Kharkiv, aggiungendo che "decine di droni d'attacco" russi hanno attaccato la regione di Zaporizhzhia, dove è stato ferito un bambino.
Colpita anche la città di Odessa, dove si registrano "danni dovuti alla caduta di frammenti di razzi". "In totale, da ieri sera, la Russia ha utilizzato circa un centinaio di droni d'attacco, bombe aeree e missili contro più di dieci delle nostre regioni", ha proseguito Zelensky, ringraziando le forze ucraine per la protezione.
Domenica, il presidente ha anche dichiarato che, nell'ultima settimana, la Russia ha lanciato oltre 800 bombe aeree Kab, 460 droni e più di 20 missili sul territorio ucraino.
“Questa settimana la sirena dei raid aerei ha suonato quasi ogni giorno in tutta l'Ucraina", ha scritto Zelensky su Telegram.
Trump e Scholz a colloquio per la pace
Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha discusso domenica sera con il cancelliere tedesco Olaf Scholz per esplorare possibili vie diplomatiche che pongano fine alla guerra in Ucraina. A meno di due mesi dal suo insediamento, Trump ha iniziato a muoversi come mediatore internazionale, puntando a trovare una soluzione pacifica al conflitto.
Secondo il quotidiano tedesco Welt, durante il colloquio i due leader hanno convenuto sull'importanza di collaborare per la pace in Europa. Il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, ha dichiarato che la cooperazione tra i due Paesi prosegue.
Peskov: "Putin aperto a negoziati"
Il presidente russo Vladimir Putin rimane aperto a negoziati sull'Ucraina, secondo quanto detto oggi dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Il portavoce rispondeva a una domanda su quanto affermato da Michael Waltz, designato Donald Trump come consigliere per la Sicurezza nazionale, secondo il quale la squadra dello stesso Trump intende lavorare con l'attuale amministrazione del presidente Joe Biden sulla possibilità di un accordo di pace tra Russia e Ucraina.
"Sapete che il presidente ha ripetutamente confermato di essere pronto al processo di pace", ha detto Peskov, citato dall'agenzia russa Ria Novosti.
L'Ucraina perde terreno nella Regione di Kursk
Gli attacchi a Kharkiv arrivano dopo che una fonte dello Stato Maggiore ucraino ha fatto sapere domenica che l'Ucraina ha perso oltre il 40 per cento del territorio precedentemente conquistato nella regione russa di Kursk. I contrattacchi di Mosca hanno ridotto il territorio controllato dalle truppe di Kiev a un'area di circa 800 chilometri quadrati.
Una buona parte degli oltre diecimila militari forniti dalla Corea del Nord si troverebbero proprio nella Regione. A questi si sarebbero aggiunti centinaia di mercenari dallo Yemen, secondo quanto riportato dal Financial Times il 24 novembre.
Agli yemeniti sarebbero stati promessi posti di lavoro con “alti stipendi” in ambito ingegneristico e persino la cittadinanza russa. Tuttavia, al loro arrivo in Russia, con l'intermediazione di una società legata al gruppo di ribelli Houthi, sono stati “introdotti con la forza nell'esercito russo e inviati in prima linea in Ucraina”, secondo il FT.
Dall'inizio della sua invasione su larga scala, Mosca si è affidata a vari metodi per arruolare cittadini stranieri per compensare le pesanti perdite sul campo di battaglia evitando una mobilitazione su larga scala. Oltre a nordcoreani e yemeniti, è noto il reclutamento di militari provenienti da Nepal, Somalia, India e Cuba.
Gli alleati della Nato ritengono che il Presidente russo Vladimir Putin stia puntando a riconquistare il territorio perso prima dell'insediamento di Donald Trump il 20 gennaio, nella speranza di avere ancora maggiore potere nei futuri negoziati, come riferito da The Telegraph.
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