Droghe, l’allarme dell’Ue: “Mercato in evoluzione, più violenza e boom di cocaina”
Alla fine del mese Alexis Goosdeel lascerà la direzione dell’Agenzia dell’Unione europea per le droghe (Euda), chiudendo dieci anni di mandato con un avvertimento netto: «Oggi le droghe sono ovunque. Chiunque può trovarsi a fare i conti, direttamente o indirettamente, con un problema di dipendenza».
Nel corso dell’ultimo decennio Goosdeel ha osservato la trasformazione profonda del mercato europeo: nuove sostanze, nuovi consumatori e una violenza legata al traffico che, dice, "sei o sette anni fa era associata all’America centrale, mentre ora è diffusa in gran parte dell’Ue".
Cocaina: un’epidemia che l’Europa rincorre
Se l’Europa ha risposto con efficacia alle sfide dell’eroina, sul fronte della cocaina è in forte ritardo. "Negli ultimi anni abbiamo assistito a un enorme aumento della disponibilità e del consumo, e non siamo affatto pronti", avverte Goosdeel.
Nel 2023 la capacità di sequestro ha raggiunto nuovi record: 419 tonnellate intercettate nell’Ue, con operazioni senza precedenti come le 13 tonnellate scoperte in Spagna in un carico di banane dall’Ecuador o le 43 tonnellate fermate in Germania. Ma i sequestri, avverte il direttore uscente, sono solo la faccia visibile di un fenomeno molto più ampio.
Serve inoltre prepararsi all’ondata futura: in media, chi inizia a consumare cocaina impiega 10-12 anni prima di chiedere aiuto, e oggi "mancano protocolli di trattamento standard efficaci" come quelli esistenti per altre dipendenze.
Nuove sostanze, nuovi consumi: una risposta più complessa
La proliferazione di centinaia di nuove sostanze psicoattive impone politiche più articolate. "Non parliamo solo di droghe illegali - spiega Goosdeel - ma anche di sostanze usate per far fronte ad ansia, pressione sociale o richieste di performance".
Per questo, secondo il direttore dell’Euda, la risposta non può limitarsi alla repressione del traffico: occorre proteggere i cittadini, investire nella ricerca e potenziare le équipe mediche e sociali che si troveranno a gestire un panorama delle dipendenze sempre più complesso.
La sfida dei prossimi anni
Goosdeel chiede ai governi europei un doppio sforzo: colpire le reti criminali, ma anche "reinventare il modello sociale" per ridurre vulnerabilità, disuguaglianze e pressioni che alimentano il ricorso a sostanze di ogni tipo.
"Alla fine - conclude - non si tratta solo di combattere la droga, ma di proteggere le nostre comunità e garantire migliori opportunità per il futuro".
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