Qual è la posta in gioco per l'Europa dopo le elezioni tedesche?
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Dopo i risultati delle elezioni federali di domenica in Germania, il polverone sembra ormai essersi calmato. In attesa di formare un nuovo governo ci sono già le sfide che dovrà affrontare.
Le tre principali preoccupazioni della Germania per le elezioni sono state la pace e la sicurezza in Europa, l'economia e le questioni sociali. Tuttavia, il leader del partito cristiano-democratico (Cdu) di centro-destra Friedrich Merz ha posto la politica migratoria in cima alla sua agenda dopo una serie di attacchi mortali da parte di cittadini non comunitari avvenuti negli ultimi mesi.
Merz, sotto pressione per formare al più presto un governo stabile ed iniziare ad affrontare le problematiche, ha già avviato colloqui di coalizione con i socialdemocratici di centro-sinistra (Spd). Ma qual è la posta in gioco?
Relazioni transatlantiche difficili
Dal crollo della cosiddetta coalizione semaforo, poche ore dopo la rielezione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump a novembre, le prospettive esatte del forte sostegno della Germania all'Ucraina non sono state chiare, proprio mentre Washington e Mosca si avvicinavano a un accordo sul futuro dell'Ucraina.
Con le tensioni tra Europa e Russia, Rafael Loss dell'European Council on Foreign Relations afferma che le questioni geopolitiche saranno tra le principali priorità del governo.
Merz ha fatto "numerose dichiarazioni sulle relazioni transatlantiche e sui problemi che Donald Trump creerà alla Germania e all'Europa - ha dichiarato Loss a Euronews -. Questo va di pari passo con le capacità di difesa della Germania, le questioni del freno al debito, la coscrizione e così via".
L'Europa e la Germania in particolare sono sempre più preoccupate che gli Stati Uniti sotto Trump si preoccupino meno di difendere l'Europa, anche se il Continente è alle prese con la prospettiva di una Russia sempre più ostile e di costi energetici più elevati.
Relazioni più forti con l'Ue
Le relazioni con Francia e Polonia sono state tese negli ultimi due anni, con il Cancelliere Olaf Scholz che si è trovato più volte in disaccordo con le principali politiche francesi e polacche. Nonostante ciò, i Paesi sono riusciti a collaborare amichevolmente.
"Il risultato potenziale di queste elezioni è che, con Friedrich Merz cancelliere - se riuscirà a formare una maggioranza di governo - potrebbe esserci un reset in queste relazioni cruciali - spiega Loss -. Questo potrebbe anche portare nuovo slancio alla politica europea da parte di Berlino".
"Tuttavia, non si tratterebbe necessariamente di una politica fortemente incentrata sull'Ue. In molti casi Merz cercherà probabilmente di costruire 'coalizioni di volenterosi'. Con le sfide geopolitiche poste da Mosca, Washington e Pechino, dobbiamo fare molto di più su tutti i fronti".
L'aumento della spesa per la difesa
Se da un lato Merz promette un governo più forte e più stabile, dall'altro emergono interrogativi sul finanziamento dell'aumento della spesa per la difesa, soprattutto in relazione alla minaccia della Russia.
"Questa è la grande domanda che ha fatto crollare la coalizione semaforo e sarà la domanda principale a cui la nuova coalizione di governo a Berlino dovrà rispondere prima o poi", spiega Loss.
"In definitiva, le poste in gioco sono così ingenti che non si può fare affidamento solo sulle priorità di bilancio, sul nuovo debito o sulle misure fiscali. Sarà sicuramente necessario un compromesso tra tutti questi elementi per generare contemporaneamente diverse centinaia di miliardi di euro per gli investimenti nella difesa e nelle infrastrutture".
Se da un lato una potenziale coalizione tra Cdu e Spd potrebbe portare maggiore stabilità alla Germania, che sta anche cercando di rilanciare un'economia in crisi, dall'altro la questione della cooperazione tra i partiti politici è altrettanto importante, soprattutto perché la politica tedesca diventa sempre più polarizzata.
"Una coalizione nero-rossa potrebbe certamente portare stabilità. Tuttavia, molte questioni chiave ruoteranno intorno alla possibilità di ottenere una maggioranza di due terzi nel Bundestag, ad esempio per modificare la Costituzione per un nuovo fondo speciale, riformare il freno al debito o reintrodurre la coscrizione con un nuovo modello", afferma Loss.
"In questo caso, una coalizione nero-rossa avrà urgentemente bisogno di cooperazione, soprattutto da parte dei Verdi, che vedo meno problematici, ma anche della Sinistra, che ha opinioni fondamentalmente diverse su alcune questioni di politica estera".
Il fronte interno
L'inflazione dei costi energetici e l'aumento vertiginoso del costo della vita hanno alimentato la disillusione di molti tedeschi nei confronti dei tradizionali partiti di governo. Questo si è riflesso in un risultato record per il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), che ha raccolto il 20 per cento dei consensi. Il sostegno all'AfD è stato particolarmente sentito nell'ex Germania dell'Est, che rimane afflitta da problemi infrastrutturali sempre più visibili in tutto il Paese.
Secondo Loss, il prossimo governo dovrà investire nelle infrastrutture.
"I partiti politici, sia quelli al governo che quelli all'opposizione - in particolare i Verdi e, in una certa misura, la Sinistra - dovranno assumersi la responsabilità di affrontare questi problemi in modo programmatico".
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