Microsoft, Apple, Google e Booking risponderanno alle domande dell'Ue sulle misure anti-truffe

I giganti tecnologici statunitensi Microsoft, Apple e Google e il sito web di prenotazioni alberghiere Booking hanno ricevuto richieste di chiarimenti dalla Commissione Europea in merito alle misure adottate per contrastare le frodi finanziarie.
Thomas Regnier, portavoce della Commissione, ha dichiarato martedì ai giornalisti che le richieste, ai sensi del Digital Services Act (Dsa), sono state inviate perché l'esecutivo dell'Ue vuole la prova che i loro servizi non siano utilizzati in modo improprio dai truffatori.
"Si tratta di un passo essenziale per proteggere gli utenti dell'Ue da queste pratiche e per assicurarsi che le piattaforme dell'Ue svolgano il loro ruolo", ha dichiarato Regnier.
La richiesta di informazioni è solo un primo passo e non implica l'avvio di un procedimento formale ai sensi delle norme UE sulle piattaforme online.
Le violazioni ai sensi del Dsa
Il Dsa è entrata in vigore per le maggiori piattaforme online, quelle con più di 45 milioni di utenti nell'Ue, nel 2023.
La Commissione supervisiona la conformità di tali piattaforme, attualmente 25, tra cui Amazon, Facebook, Instagram, X e TikTok.
Finora la Commissione ha avviato procedimenti formali contro dieci piattaforme online: AliExpress, Pornhub, Facebook, Instagram, Xnxx, Stripchat, TikTok, X, Temu, Xvideos.
Nessuna di queste indagini è stata ancora formalmente conclusa.
La Commissione è stata criticata dall'amministrazione statunitense guidata da Donald Trump.
Il presidente degli Stati Uniti ha avvertito in agosto che avrebbe imposto tariffe sui Paesi la cui regolamentazione tecnologica colpisce le aziende americane.
L'esecutivo dell'Ue ha dichiarato in precedenza che l'Unione europea continuerà a far rispettare le proprie regole.
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