Armamenti sulla nave cargo attraccata a Genova: proteste nel porto, procura apre una inchiesta

Proteste a Genova per la presenza del cargo saudita Bahri Yanbu carico di carri armati e altre armi nello scalo portuale più grande d'Italia e diretto ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti.
I portuali hanno bloccato il varco Etiopia e il varco Ponente, provocando conseguenti disagi al traffico di mezzi pesanti diretti allo scalo genovese.
La protesta è nata dopo la scoperta, immortalata da alcune foto scattate dai portuali, di mezzi militari statunitensi e diversi container carichi di materiali esplosivi a bordo della Bahri Yanbu. La nave è partita dal porto di Dundalk, noto negli Stati Uniti per l'export bellico, ed è attualmente attraccata al terminal Gmt.
Una protesta simile era stata indetta a giugno nel porto di Anversa, in Belgio, dopo che era stato scoperto un carico di armi destinato a Israele. Giovedì, il Tribunale di primo grado di Bruxelles ha ordinato al governo fiammingo di bloccare il container e ha anche vietato qualsiasi futuro transito di equipaggiamento militare verso Israele.
I motivi della protesta nel porto di Genova
Lo sciopero, si legge nel comunicato diffuso dal sindacato Usb, arriva a poche ore dall'esposto formale trasmesso a Prefettura di Genova, Capitaneria di Porto e Autorità Portuale.
"Nel documento si chiedeva un intervento immediato per fermare questa e ogni altra movimentazione di esplosivi e mezzi militari destinati a teatri di guerra, specie quando – come in questo caso – vi sono forti dubbi sulla regolarità dell’operazione. Secondo le informazioni raccolte da Usb, il carico della Bahri Yanbu sarebbe privo della documentazione necessaria prevista dalla legge, un elemento che renderebbe ancora più urgente il blocco dell’operazione", si legge nel comunicato del sindacato che prosegue: "Il presidio è una risposta diretta a questa ennesima conferma della militarizzazione del porto e della complicità di istituzioni e autorità portuali nel consentire il transito di armamenti."
"I lavoratori saliti a bordo hanno trovato la nave carica come raramente accaduto: sistemi d’arma, esplosivi, munizioni. A seguito delle foto e dei video scattati, gli ufficiali hanno fatto intervenire gli agenti della Delta, già presenti sul posto, per far cancellare i filmati. Ma non sono riusciti completamente nel loro intento. Le parole iniziano a non bastare più", ha scritto il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali giovedì in un post pubblicato sui social media.
Mercoledì, il Collettivo aveva anche pubblicato la foto di quello che sembra essere un cannone prodotto dall'azienda Oto Melara del gruppo Leonardo, destinato a una nave Fincantieri presente nel porto di Abu Dhabi.
La procura di Genova ha intanto aperto un fascicolo per atti relativi sulla nave Bahri Yanbu. Le indagini sono partite dopo l'esporto dell'Usb che ipotizza la violazione della legge 185 del 1990 che regola il transito di armi nei porti italiani.
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