Quanta energia consumano i chatbot alimentati dall'intelligenza artificiale

Si stima che ogni domanda di ChatGpt consumi circa dieci volte più elettricità di una ricerca tradizionale su Google.
Secondo la società di ricerca no-profit Electric power research institute, una richiesta di ChatGpt consuma 2,9 wattora, mentre le ricerche tradizionali su Google utilizzano circa 0,3 wattora ciascuna.
Con una stima di nove miliardi di ricerche giornaliere, questo significherebbe una domanda aggiuntiva di quasi dieci TWh di elettricità all'anno.
L'industria dell'intelligenza artificiale si affida ai centri dati per addestrare e far funzionare i suoi modelli, il che comporta un aumento della domanda di energia e contribuisce alle emissioni globali di gas serra.
Microsoft ha annunciato che le sue emissioni di CO2 sono aumentate di quasi il 30 per cento dal 2020 a causa dell'espansione dei data center. Le emissioni globali di gas serra di Google nel 2023 sono aumentate di quasi il 50 per cento rispetto al 2019, soprattutto a causa della domanda di energia legata ai data center.
L'utilizzo di energia da parte dell'intelligenza artificiale rappresenta attualmente solo una frazione del consumo di energia del settore tecnologico e si stima che rappresenti circa il due-tre per cento delle emissioni globali totali.
Ma questa percentuale è destinata a salire man mano che un numero maggiore di aziende, governi e organizzazioni utilizzerà l'intelligenza artificiale per aumentare l'efficienza e la produttività.
Dove si trovano i data center nell'Ue
Attualmente esistono più di 8.000 data center a livello globale, di cui circa il 16 per cento si trova in Europa. La maggior parte di questi centri è concentrata nei centri finanziari di Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino.
Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia (Aie), il consumo di elettricità nel settore dei data center nell'Unione Europea raggiungerà quasi 150 TWh entro il 2026. La domanda di elettricità da parte dei data center in Irlanda è stata di 5,3 TWh nel 2022, pari al 17 per cento dell'elettricità totale consumata dal Paese.
Ciò equivale alla quantità di elettricità consumata da tutti gli edifici residenziali urbani. Se l'uso delle applicazioni di intelligenza artificiale continuerà a espandersi a ritmo sostenuto, il settore potrebbe rappresentare il 32 per cento della domanda totale di elettricità del Paese entro il 2026.
La Danimarca ospita anche 34 data center, la metà dei quali si trova a Copenaghen. Come per l'Irlanda, si prevede che la domanda totale di energia elettrica della Danimarca crescerà soprattutto a causa dell'espansione del settore dei data center, che si prevede consumerà 6 TWh entro il 2026, raggiungendo poco meno del 20 per cento della domanda di energia elettrica del Paese.
Nel frattempo, i data center dei Paesi nordici, come Svezia, Norvegia e Finlandia, beneficiano di costi di elettricità più bassi. Ciò è attribuito alla minore domanda di raffreddamento dovuta al clima più freddo. Il principale attore tra i Paesi nordici è la Svezia, con 60 data center, metà dei quali a Stoccolma.
Considerati gli obiettivi di decarbonizzazione, la Svezia e la Norvegia potrebbero aumentare ulteriormente la loro partecipazione al mercato dei data center, dato che la quasi totalità dell'elettricità è generata da fonti a basso contenuto di carbonio.
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