Quanto è costata davvero la guerra in Ucraina a Stati Uniti e Unione europea

Mentre i colloqui transatlantici su un possibile accordo di pace e sul futuro dell'Ucraina su intensificano, emerge un tema centrale, a partire dalle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump: chi ha pagato finora per via del conflitto, e per finanziare cosa?
Il dibattito sui miliardi versati per aiutare Kiev nello sforzo bellico volto a respingere gli attacchi russi a partire dal febbraio 2022 è infatti diventato preponderante negli sforzi diplomatici in corso. Euronews ha analizzato i dati al fine di comprendere quale sia stata finora la ripartizione degli oneri per ciascun Paese.
La spesa per la guerra in Ucraina in percentuale sul Pil negli Stati Uniti e nell'Unione europea
Nel novembre dello scorso anno, il parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, ha approvato un bilancio militare record da 2.230 miliardi di grivne (45,9 miliardi di euro) per il 2025. Si tratta del 26,3 per cento del Pil del Paese, e del 55 per cento del suo bilancio totale.
A luglio, l'importo è stato rivisto al rialzo, con l'aggiunta di altri 412,3 miliardi di grivne (8,6 miliardi di euro) per il supporto al personale militare, l'acquisto di armi e la produzione, portando il totale al 31 per cento del Pil e al 67 per cento del budget nazionale. Il che, senza sorpresa, mostra come le spese per la guerra rappresentino la voce più corposa per lo Stato ucraino, e coprano una fetta rilevantissima della sua economia.
Ma al di là dello stanziamento per il 2025, se si considerano anche altre voci i costi sono infinitamente più alti. Si parla di circa 700 miliardi di euro tenendo conto della ricostruzione, del sostegno umanitario e delle perdite economiche. La spesa per la difesa, sebbene storicamente senza precedenti, rappresenta dunque solo una componente dell'impatto finanziario della guerra.
L'Unione europea, se si tiene conto sia degli aiuti congiunti che di quelli bilaterali, ha concesso circa 72 miliardi di euro nel triennio 2022-2024. Si tratta di circa lo 0,3 per cento del Pil comunitario.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il totale ha raggiunto nello stesso periodo i 66,9 miliardi di dollari (57,3 miliardi di euro), secondo il dipartimento di Stato di Washington. Ovvero una cifra nettamente inferiore rispetto a quella - 300 miliardi - evocata in passato da Trump. Si tratta di circa lo 0,08 per cento del Pil statunitense.
La stragrande maggioranza dei costi della guerra, insomma è stata sostenuta finora dalla stessa Ucraina.
Qual è il costo procapite della guerra in Ucraina
Un altro modo per contestualizzare i numeri è ragionare in termini procapite. Se prendiamo il bilancio della spesa per la difesa dell'Ucraina e lo dividiamo in base a una stima generale della sua popolazione attuale, che si aggira intorno ai 37,86 milioni di persone (ma le cifre non sono chiare a causa del gran numero di rifugiati e sfollati interni) possiamo dedurre che nel periodo 2022-2024 ogni ucraino ha effettivamente pagato circa 3.424 euro per la difesa (circa 1.312 euro all'anno).
Si tratta di un importo di gran lunga superiore, sia in termini assoluti sia in termini relativi, rispetto al contributo dei cittadini statunitensi o europei.
Va detto che quantificare gli aiuti finanziari inviati dagli Stati Uniti all'Ucraina dal 2022 è però difficile, poiché le decisioni e la distribuzione non sono totalmente allineate ai bilanci della difesa. Il calcolo effettuato per l'Ucraina è perciò difficilmente replicabile. Per renderlo il più possibile vicino alla realtà, si possono tuttavia ipotizzare numeri più alti.
Se consideriamo la cifra di 130,6 miliardi di dollari (111,28 miliardi di euro) indicata dal Kiel Institute che comprende sia il sostegno alla difesa che gli aiuti umanitari per almeno tre anni - e la dividiamo per il numero di abitanti degli Stati Uniti, emerge che ogni cittadino americano ha pagato 127 dollari (108 euro) all'anno per la difesa dell'Ucraina.
Per quanto riguarda l'Ue, se prendiamo ancora una volta le stime del Kiel Institute - circa 138 miliardi di euro - la cifra procapite risulta di circa 95 euro all'anno.
Ora, a differenza delle stime degli Stati Uniti, le cifre non dovrebbero tecnicamente essere equiparabili in Europa, perché alcuni Paesi contribuiscono molto di più alla difesa dell'Ucraina e altri (è il caso dell'Ungheria) concedono poco o nulla, se si eccettua il bilancio comune dell'Ue.
Inoltre, alcuni Paesi europei non appartenenti all'Ue, come la Norvegia, concedono capitali attraverso uno strumento aggiuntivo, il Fondo europeo per la pace. E la maggior parte delle stime sugli aiuti dell'Ue a Kiev non include tali stanziamenti. Ipotizzando però che l'onere fosse equamente distribuito, ne discenderebbe il grafico seguente.
Naturalmente, va detto che il salario medio annuo di un cittadino ucraino è di circa 3.500 euro, il che rende il suo contributo allo sforzo bellico equivalente a circa un terzo del salario medio annuo. I numeri appaiono di conseguenza molto meno onerosi se confrontiamo il salario medio europeo, che secondo Eurostat è di circa 29.600 euro, e quello degli Stati Uniti, che è di circa 62mila dollari (56.880 euro).
I costi per la ricostruzione dell'Ucraina
L'Ucraina ha bisogno inoltre di 448,6 miliardi di euro per la ricostruzione prevista nel prossimo decennio: parliamo di circa nove volte il budget per la difesa del 2025. La quarta valutazione dei danni e dei bisogni effettuata dalla Banca Mondiale, pubblicata il 25 febbraio, ha parlato di 150 miliardi di euro di danni diretti alle infrastrutture.
Quelli alle abitazioni sono al primo, con 48,8 miliardi di euro, con 2,5 milioni di famiglie colpite, e richiedono 71 miliardi di euro per la ricostruzione. Le infrastrutture di trasporto hanno subito danni per 31,6 miliardi di euro e necessitano di 66,7 miliardi di euro per il ripristino completo. Il settore energetico, fortemente colpito nel 2024, deve affrontare costi di ricostruzione per altri 58,2 miliardi di euro.
Stati Uniti e Ue, ovviamente, non hanno subito costi diretti per le infrastrutture o danni dovuti ai combattimenti, a parte alcuni legati a presunti sabotaggi russi, come nel caso dei danni ai cavi di telecomunicazione sottomarini nella regione del Baltico del dicembre 2024.
Naturalmente, tutti i danni considerati fin qui sono quelli meramente materiali. La guerra ha portato però a enormi perdite in termini di capitale umano, con migliaia di persone uccise, famiglie costrette alla fuga e comunità distrutte: qualcosa che nessun bilancio sarà mai in grado di contabilizzare.
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