Usa, un'audizione del Congresso potrebbe acuire le tensioni con l'Ue sui regolamenti digitali

Un'audizione sulla politica digitale dell'Ue che si terrà mercoledì alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti è destinata a riflettere il crescente divario tra l'Unione e gli Stati Uniti su come regolamentare le grandi aziende tecnologiche.
L'audizione presso la Commissione giudiziaria, intitolata "La minaccia dell'Europa alla libertà di parola e all'innovazione americana", intende evidenziare come "le leggi europee sulla censura online (...) minacciano il diritto degli americani di parlare liberamente online".
Le leggi dell'Ue, in particolare l'AI Act, la leggi sui mercati digitali (Digital markets act, Dma) e quella sui servizi digitali (Digital services Act, Dsa), sono state messe sotto tiro dal momento in cui il presidente Donald Trump è tornato alla Casa Bianca a gennaio. I funzionari governativi statunitensi e gli amministratori delegati dei giganti tecnologici americani hanno sollevato critiche e sostenuto che le norme sono ingiuste.
Il Dsa, entrato in vigore nel 2023, che mira a limitare i contenuti illegali online, è stato travolto da una tempesta di polemiche politiche sulla libertà di parola negli Stati Uniti, con i sostenitori di Trump che ritengono si tratti di un tentativo di mettere a tacere le opinioni conservatrici.
Da quando il Dma e il Dsa sono stati applicati, l'esecutivo dell'Ue ha avviato diverse indagini sulle aziende statunitensi, tra cui Google, Meta e Apple. Nessuna delle indagini basate sul Dsa è stata ancora conclusa.
Jim Jordan, presidente del Congresso degli Stati Uniti, ha guidato una delegazione di legislatori nell'Ue in agosto, dove ha incontrato la commissaria europea per le tecnologie Henna Virkkunen per discutere delle leggi. "Nulla di ciò che abbiamo sentito in Europa ha attenuato le nostre preoccupazioni" sul Dsa, ha dichiarato Jordan.
L'Ue risponde agli Usa: il Digital services Act "rispetta pienamente i diritti fondamentali"
L'ex commissario per il Mercato interno Thierry Breton ha dichiarato che non testimonierà davanti alla commissione. La Commissione europea ha precedentemente avvertito che gli ex commissari non possono rilasciare dichiarazioni senza previa autorizzazione.
Virkkunen, che non è stata invitata formalmente, ha dichiarato lunedì in una lettera che il Dsa è "una legislazione sovrana dell'Ue" e che si applica a tutte le aziende, indipendentemente dalla loro ubicazione.
Ha ribadito che il Dsa "rispetta e sostiene pienamente i diritti fondamentali, compresa la libertà di espressione", aggiungendo che alcune preoccupazioni, come la protezione dei minori e dei consumatori online, sono condivise "oltre Atlantico".
"Restiamo impegnati in un dialogo aperto", ha aggiunto la lettera.
Virkkunen è stata criticata la scorsa settimana per non aver risposto pubblicamente a minacce di Trump di imporre tariffe sui Paesi la cui regolamentazione tecnologica colpisce le aziende americane.
Alcuni legislatori dell'Ue hanno dichiarato a Euronews di essere insoddisfatti della mancanza di risposte dopo le osservazioni di Trump della scorsa settimana, quando ha ammonito: "Mostrate rispetto all'America e alle nostre straordinarie aziende tecnologiche o considerate le conseguenze".
Un portavoce della Commissione ha poi difeso Virkkunen, affermando che "si opporrà a tutte le affermazioni infondate, lo ha fatto e continuerà a farlo".
L'udienza negli Stati Uniti non riguarderà solo le norme dell'Ue, ma anche l'Online safety Act del Regno Unito, che cerca di proteggere gli utenti, soprattutto i bambini, dai danni online. All'inizio di quest'anno, l'autorità di regolamentazione britannica ha inviato lettere alle aziende con sede negli Stati Uniti per informarle della necessità di condurre valutazioni del rischio ai sensi della legge, pena il rischio di pesanti sanzioni.
Tra gli oratori confermati c'è Nigel Farage, leader del partito di estrema destra Reform UK e sostenitore di Trump.
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