"Troppo nuda per il Forte?": in Danimarca scoppia il caso della sirena giudicata "pornografica"

In Danimarca è scoppiata una controversia artistico-culturale degna delle migliori fiabe nordiche. Protagonista: una statua di sirena a busto nudo, alta, pesante e decisamente discussa.
La scultura, chiamata Den Store Havfrue (La Grande Sirena), pesa 14 tonnellate ed è realizzata in granito. Attualmente si trova al Forte Dragør, una storica fortificazione del 1910 nei pressi di Copenaghen. Ma l’Agenzia danese per i Palazzi e la Cultura ha deciso che presto verrà rimossa.
Il motivo? "Non adatta all’ambiente storico".
Ma non solo: alcuni critici l’hanno definita "brutta", "pornografica" e perfino "volgare".
Secondo Mathias Kryger, critico d’arte del Politiken, la statua non si inserisce nel contesto del forte. Mentre Sørine Gotfredsen, scrivendo sul quotidiano Berlingske, l’ha liquidata come "poco poetica e indesiderabile".
Difensori della sirena: “È solo una scultura!”
A difendere la statua è Peter Bech, l’uomo che l’ha commissionata: "I seni sono grandi? Certo, ma è una donna grande. È proporzionata. Le critiche sono pura assurdità", ha detto a TV 2 Kosmopol.
Anche il politico Paw Karslund è intervenuto con una dose di pragmatismo danese: “Non possiamo aver paura di un paio di seni. È un’argomentazione troppo primitiva”.
Bech e Karslund propongono di non far sparire l’opera, ma di spostarla in un'altra zona, magari al Tårnby Strandpark, vicino Dragør.
Sirene "scomode" in Europa
Non è la prima volta che una sirena scatena polemiche. Anche la celebre Sirenetta di Hans Christian Andersen, simbolo di Copenaghen, è stata spesso presa di mira da atti vandalici: verniciata, decapitata, rovesciata. Nel 2023, una statua simile nella cittadina italiana di Monopoli, in Puglia, è stata definita “troppo provocatoria”.
Il dibattito su nudità, decoro e libertà artistica non è nuovo, ma il caso danese lo riporta in prima linea. Nel frattempo, la Grande Sirena attende il suo destino: essere rimossa, ricollocata... o finalmente apprezzata.
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