Guerra in Ucraina: droni di Mosca e Kiev provocano morti e danni su entrambi i fronti

Diverse regioni dell'Ucraina sono state attaccate da droni russi nella notte e nella giornata di domenica, secondo quanto riferito dalle autorità locali.
Nelle ultime 24 ore le truppe russe hanno bombardato 28 volte gli insediamenti nella regione di Donetsk, uccidendo due civili e ferendone altri quattro. Lo ha riferito su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk, Vadym Filashkin. Secondo quest'ultimo 1.011 persone, tra cui 53 bambini, sono state evacuate dalla linea del fronte.
Un altro attacco ha preso di mira l’edificio dell’amministrazione militare di Sumy, ha dichiarato su Telegram il capo dell’amministrazione, Oleh Hryhorov. Non si registrano feriti.
A Dnipropetrovsk, diversi treni sono stati cancellati dopo che le forze russe hanno colpito una stazione ferroviaria a Synelnykove, secondo il presidente dell’operatore ferroviario statale.
L’aeronautica militare ucraina ha reso noto che la Russia ha lanciato cento droni durante la notte, 70 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree.
Drone ucraino colpisce impianto industriale russo
Nella regione russa di Saratov, una persona è morta dopo che un drone ucraino ha colpito un impianto industriale, danneggiando anche diversi appartamenti. Il governatore Roman Busargin ha scritto su Telegram che i residenti di tre appartamenti sono stati evacuati a causa dei detriti.
Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che le proprie unità di difesa aerea hanno abbattuto 121 droni ucraini nella notte, di cui otto sopra la regione di Saratov.
Domenica lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha confermato l'attacco con droni lanciato contro la raffineria di petrolio russa di Saratov, in seguito al quale si sono verificate esplosioni e un incendio sul territorio della struttura. Secondo media ucraini la raffineria di Saratov è uno dei siti chiave dell'infrastruttura petrolifera russa, che rifornisce le truppe al fronte, ed ha una capacità di lavorazione annuale di sette milioni di tonnellate di petrolio.
Avanzata russa e riconquista ucraina a Sumy
Lo Stato Maggiore ucraino ha anche annunciato la riconquista del villaggio di Bezsalivka, nella regione di Sumy, vicino al confine con la Russia. Il villaggio si trova a circa 30 km a ovest della linea del fronte, dove le truppe russe stanno avanzando verso il capoluogo regionale.
La Russia prosegue la sua offensiva verso Sumy, a più di due mesi dall’apertura di un nuovo fronte nel nord-est dell’Ucraina.
Zelensky: “La fine della guerra deve essere giusta”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso sostegno alla dichiarazione congiunta di sabato dei leader europei sulla pace in Ucraina. Il testo, firmato dalla presidente della Commissione europea e dai leader di Francia, Germania, Italia, Polonia, Finlandia e Regno Unito, sottolinea la necessità di una “pace giusta e duratura” per Kiev, con garanzie di sicurezza “solide e credibili”.
Anche i Paesi baltici e del nord Europa (Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia e Svezia) hanno mostrato sostegno all'Ucraina. "Siamo pronti a contribuire a questo lavoro sul piano diplomatico, pur mantenendo il nostro sostanziale sostegno militare e finanziario all'Ucraina. Continueremo a sostenere e imporre misure restrittive nei confronti della Federazione Russa", hanno scritto i leader degli 8 Paesi in una dichiarazione diffusa domenica.
"Il percorso verso la pace non può essere tracciato senza la voce dell'Ucraina. Nessuna decisione sull'Ucraina senza l'Ucraina, e nessuna decisione sull'Europa senza l'Europa. L'Otto nordico-baltico rimarrà al fianco dell'Ucraina, unito nell'intento e risoluto nella difesa della nostra sicurezza. Continueremo a lavorare a stretto contatto con gli Stati Uniti, l'Ucraina e altri partner per cercare una pace giusta, duratura e radicata nei principi della Carta delle Nazioni Unite, dell'Atto finale di Helsinki e del diritto internazionale", conclude la nota.
Le dichiarazioni arrivano a pochi giorni dall'incontro del 15 agosto in Alaska tra il presidente russo Vladimir Putin e l'omologo statunitense Donald Trump.
La Casa Bianca ha confermato che Trump è disposto a concedere a Putin un incontro a tu per tu, da tempo richiesto da Mosca, e ha lasciato intendere che un accordo di pace potrebbe includere “qualche scambio di territori”, ipotesi che alimenta il timore di possibili concessioni ucraine su sovranità e territori.
Un funzionario della Casa Bianca, parlando in forma anonima, ha aggiunto che il presidente Usa resta aperto a un eventuale vertice trilaterale con i leader russo e ucraino, ma per ora si terrà un bilaterale, come richiesto da Putin.
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