"La voce di Hind Rajab" scuote la Mostra del Cinema di Venezia: applausi per 24 minuti

Tra oltre 24 minuti di applausi e lacrime del pubblico, le sale della Mostra del Cinema di Venezia hanno tremato alla proiezione del film tunisino "La voce di Hind Rajab", che racconta la storia della ragazza palestinese uccisa dall'esercito israeliano nel sud-ovest di Gaza il 29 gennaio 2024.
Intrappolata in un'auto circondata da macerie, la ragazza palestinese ha cercato di gridare aiuto, ma la sua voce è stata messa a tacere dall'esercito israeliano. Con la proiezione del film la sua voce riecheggia nei corridoi del cinema internazionale, struggente e dolorosa, incarnando la tragedia dei bambini palestinesi all'ombra della guerra di Gaza.
"La voce di Hind Rajab" una rappresentazione realistica che combina filmati reali con l'arte cinematografica
Il film racconta la storia di Hind Rajab, che è stata circondata da un carro armato israeliano mentre era seduta in auto con i suoi familiari. Durante questo lasso di tempo il personale della Mezzaluna rossa palestinese ha cercato di raggiungerla per salvarla, ma lei e i suoi parenti sono stati tutti uccisi e gli stessi paramedici sono stati uccisi dopo che l'ambulanza è stata presa di mira.
Il film si basa su una combinazione unica di registrazioni audio originali della bambina e su una ricostruzione accurata degli eventi, facendo sentire allo spettatore la tensione, la paura e l'impotenza che la bambina ha vissuto.
Si sente Hind terrorizzata dire: "Zio, ci stanno addosso, il carro armato è accanto a noi, siamo in macchina e il carro armato è accanto a noi", lasciando un profondo impatto su tutti i presenti.
Kawthar Ben Hania ha utilizzato movimenti di macchina veloci e primi piani per evidenziare il terrore e il panico, mantenendo la coerenza fisica e cromatica dei personaggi. Alcuni degli attori che hanno interpretato i ruoli del personale della Mezzaluna rossa hanno avuto attacchi di panico mentre guardavano le registrazioni audio reali.
Apprezzamento internazionale per "La voce di Hind Rajab"
Davanti alle scene commoventi, la troupe ha mostrato la foto di Hind e personaggi di spicco dell'industria cinematografica internazionale, come Brad Pitt, Joaquin Phoenix, Rooney Mara e Alfonso Cuaron, si sono alzati in piedi per onorare la bambina e la troupe che ha trasformato la storia reale in un'opera d'arte che documenta ciò che la ragazza ha vissuto.
La guerra di Gaza ha gettato un'ombra sul festival fin dal suo inizio, dalle richieste di esclusione degli attori alle domande sul finanziamento di aziende legate all'esercito israeliano, fino alle massicce proteste che hanno coinvolto migliaia di persone.
La regista tunisina Kawthar ibn Haniyya ha spiegato che l'obiettivo del film non si limita a raccontare la tragedia di una bambina, ma a comunicare al mondo il grido di tutta Gaza, spiegando che "la voce di Hind è più di una singola tragedia, è la voce di Gaza che chiede aiuto".
La regista ha aggiunto che sentire la voce della bambina l'ha fatta sentire impotente: "Quando senti la sua voce, ti senti impotente di fronte alla quantità di sofferenze e ingiustizie che i bambini palestinesi subiscono quotidianamente. Mi sono sentita obbligata a fare qualcosa per quella voce innocente che cercava di chiedere aiuto. Mi sembrava che mi chiedesse di salvarla. So che quello che sto dicendo sembra irrazionale... Mi sono chiesto: Cosa posso fare?" e ho trovato solo una cosa: Raccontare storie, dare la sua voce agli altri affinché il silenzio del mondo non passi senza sentire il suo grido".
Ibn Haniyya ha sottolineato che il cinema e l'arte sono strumenti necessari per dare voce a coloro che sono considerati "semplici numeri nelle statistiche delle uccisioni e delle guerre" e che l'opera d'arte affronta il silenzio e la complicità del mondo, dai media internazionali alle istituzioni e alle organizzazioni che si limitano a osservare senza intervenire realmente.
Ha aggiunto che la semplice visione del film fa parte della missione umanitaria, in quanto consente al pubblico di comprendere l'entità della tragedia e ricorda al mondo che i palestinesi sono esseri umani con sentimenti e dolori, e che ogni voce persa dietro i numeri rappresenta la storia di una vita persa senza essere ascoltata.
La storia di Hind è solo una delle migliaia di tragiche storie di bambini di Gaza, ha dichiarato la madre della ragazza, Wissam Hamadeh, esprimendo la sua gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a comunicare il grido di sua figlia al mondo, considerando che il film ha immortalato la sua memoria e ha fatto sì che la sua voce raggiungesse milioni di persone.
La Tunisia ha scelto "La voce di Hind Rajab" per essere rappresentata nella corsa agli Oscar nella categoria Miglior film internazionale, per sollevare il dibattito sulla responsabilità della comunità internazionale nei confronti di quanto sta accadendo a Gaza. Dall'inizio della guerra a Gaza sono stati uccisi più di 18mila bambini palestinesi.
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