Moldova: commissione elettorale esclude partito filorusso dall'elezione parlamentare

La commissione elettorale moldava ha impedito a un partito filorusso di partecipare alle prossime elezioni parlamentari, tornata assediata da diffuse denunce di interferenze russe.
L'esito del voto di domenica potrebbe determinare se la Modova, ex repubblica sovietica e candidata all'adesione all'Ue, continuerà il suo cammino verso l'Occidente o sarà riportata nell'orbita di Mosca.
Il partito Cuore della Modova è uno dei quattro partiti del Blocco elettorale patriottico (Bep), favorevole alla Russia e considerato uno dei principali oppositori del Partito d'Azione e Solidarietà (Pas), che è al governo.
La decisione della Commissione elettorale centrale si basa su una sentenza emessa un giorno prima dalla Corte d'appello di Chișinău, che ha limitato le attività del partito per 12 mesi.
Il ministero della Giustizia ha richiesto le restrizioni a seguito delle perquisizioni effettuate all'inizio del mese nei confronti dei membri del partito Cuore della Modova, che hanno portato a denunce di corruzione di elettori, finanziamento illegale del partito e riciclaggio di denaro.
La commissione elettorale ha dichiarato che tutti i nomi proposti da Cuore di Modova saranno rimossi dalla lista dei candidati del gruppo che ha avuto 24 ore di tempo per adeguare la propria lista al fine di soddisfare le soglie di rappresentanza richieste dalla legge elettorale.
Il Pas detiene una forte maggioranza parlamentare dal 2021, ma rischia di perderla nella prossima corsa, in cui dovrà affrontare diversi avversari favorevoli alla Russia, senza il supporto di alcun partner pro-europeo valido.
Il Bep afferma di volere "amicizia con la Russia", neutralità permanente e uno "Stato che serva il popolo, non i funzionari".
Irina Vlah, leader di Cuore della Modova, ha condannato "la decisione abusiva" e l'ha definita uno "spettacolo politico, architettato molto tempo fa" dal partito al potere.
Vlah ha fatto una dichiarazione simile per condannare la sentenza del tribunale il giorno precedente.
"Abbiamo fatto numerose telefonate per segnalare i crimini che venivano commessi contro di noi, ma non c'è stata nessuna reazione, nessun cambiamento di atteggiamento, il che conferma ancora una volta che nelle ultime settimane è stato messo in atto uno scenario contro di noi", ha dichiarato la leader sulla sua pagina Facebook.
A Vlah è stato vietato giovedì l'ingresso in Lettonia, Estonia e Polonia, Paesi che l'hanno accusata di "aiutare la Federazione Russa a interferire nei preparativi per le elezioni parlamentari".
Un acceso dibattito in un Paese polarizzato
La decisione della commissione elettorale è destinata a infiammare le tensioni in un Paese già polarizzato, dove le autorità hanno avvertito che la Russia sta spendendo centinaia di milioni di euro per influenzare l'esito del voto attraverso una presunta operazione di acquisto di voti e piani per istigare rivolte.
Mosca ha ripetutamente negato di essersi intromessa in Modova. In una dichiarazione di giovedì, il Ministero degli Affari esteri russo ha respinto le accuse di interferenza russa come "anti-russe" e "prive di fondamento".
Cristian Cantir, professore associato di relazioni internazionali presso l'Università di Oakland, ha affermato che i partiti filorussi potrebbero usare il divieto per affermare di essere discriminati e per dare energia ai propri sostenitori.
"Se i concorrenti politici violano la legge e contribuiscono ai piani del Cremlino per minare la Modova, è necessaria una risposta istituzionale per preservare la sicurezza e la democrazia del Paese", ha affermato.
"Detto questo, la decisione sarà usata dai gruppi filorussi come ulteriore prova della loro pretesa di persecuzione politica. Questi gruppi aumenteranno la retorica per mobilitare il loro elettorato".
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