Il governo spagnolo propone di inserire il diritto all'aborto in Costituzione come in Francia

Il governo spagnolo ha presentato venerdì una proposta di modifica della Costituzione con l'obiettivo di garantire il diritto all'aborto, in un momento in cui questa pratica è sempre più minacciata in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti.
La proposta dell'esecutivo di Pedro Sánchez arriva in risposta all'approvazione da parte del Consiglio comunale di Madrid, con i voti di Partido Popular (Pp) e di Vox, di un provvedimento obbligherebbe il personale sanitario a informare le donne che richiedono un'interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) del rischio di "trauma post-aborto".
Si tratta di una condizione su cui non c'è accordo scientifico, ha dichiarato la ministra della Salute, Mónica García.
"Il Pp ha deciso di unirsi all'estrema destra. Questo dipende da loro. Possono farlo. Ma non a spese delle libertà e dei diritti delle donne", ha scritto Sánchez sul social network X, aggiungendo che il suo governo non farà "un solo passo indietro" sui diritti sociali.
Spagna, governo intende agire contro disinformazione sull'aborto
Oltre alla riforma costituzionale, il governo procederà a modificare il Real Decreto 825/2010 per evitare che le donne che vogliono interrompere la gravidanza ricevano "informazioni false o prive di prove scientifiche".
L'esecutivo ha ricordato che la stessa Corte Costituzionale ha già riconosciuto l'aborto come un diritto essenziale delle donne in una sentenza del 9 maggio 2023.
Per tutelare questo diritto, il nuovo regolamento stabilirà che tutte le informazioni fornite sull'ivg devono avere una base scientifica oggettiva ed essere supportate dagli standard di istituzioni internazionali come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e l'American Psychiatric Association (Apa).
Il sindaco di Madrid, il conservatore José Luis Martínez-Almeida, ha riconosciuto che il "trauma post-aborto" non sia una "categoria scientifica riconosciuta". Da parte sua, il ministro García ha sostenuto che la presunta sindrome si basa su "molta ideologia e poca scienza".
Per includere il diritto all'aborto nella Costituzione, il governo spingerà per una procedura di riforma ordinaria, che richiede una maggioranza qualificata per l'approvazione parlamentare.
Se approvata, la Spagna diventerebbe il secondo Paese al mondo a sancire il diritto all'interruzione volontaria della gravidanza nella sua carta fondamentale, seguendo il precedente stabilito dalla Francia nel 2024.
Aborto, il precedente costituzionale della Francia nel 2024
Il 4 marzo 2024 la Francia è diventata il primo Paese al mondo a includere esplicitamente l'accesso all'aborto nella propria Costituzione.
" [...] La legge stabilisce le condizioni alle quali si esercita la libertà garantita alla donna di ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza", recita ora una clausola dell'articolo 34.
L'emendamento venne approvato a larghissima maggioranza (780 voti a favore e 72 contrari) in una riunione congiunta dell'Assemblea e del Senato tenutasi nell'emiciclo di Versailles.
L'allora primo ministro francese, Gabriel Attal, dichiarò durante la votazione che la misura mandava un messaggio alle donne: "Il vostro corpo vi appartiene e nessuno ha il diritto di disporne al vostro posto".
Il diritto all'interruzione di gravidanza in Francia è stato sancito dalla legge sin dal 1975, tre anni prima dell'Italia.
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