Inviato Usa Witkoff: "Iniziate le 72 ore per rilascio ostaggi", a Gaza sfollati verso nord

L'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff ha dichiarato che sono iniziate le 72 ore necessarie per il rilascio degli ostaggi a Gaza. "Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno completato la prima fase di ritiro verso la linea gialla alle 12:00 ora locale. Sono iniziate le 72 ore necessarie per il rilascio degli ostaggi", ha scritto Witkoff sui social media.
Migliaia di palestinesi sono iniziati a tornare dal sud della Striscia verso Gaza City, devastata dall'offensiva aerea e di terra israeliana. Nonostante il ritiro delle Idf da diversi distretti della città, l'accesso a molte parti di Gaza resta limitato.
In cambio della liberazione degli ostaggi, Israele rilascerà 250 palestinesi e 1.700 detenuti arrestati dopo il 7 ottobre 2023, tra cui 22 minorenni non coinvolti negli attacchi di Hamas. Inoltre, Tel Aviv trasferirà nella Striscia i corpi di altre 360 persone ma non quelli dei leader di Hamas Yahya e Mohammad Sinwar.
Lo stato ebraico non libererà Marwan e Abdallah Barghouti, Abbas al-Sayyid e Ahmad Sa'adat. Non ci saranno, poi, rilasci verso la Cisgiordania.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe visitare Israele lunedì, secondo quanto dichiarato dalla polizia israeliana in una nota, ripresa dalla Cnn.
Axios: per Hamas Stati Uniti a capo della forza di pace a Gaza è garanzia di sicurezza
Fonti statunitensi hanno riferito ad Axios che la scelta di porre gli Stati Uniti alla guida della forza di pace internazionale che verrà dispiegata a Gaza "ha rafforzato la fiducia nelle garanzie fornite dal presidente che l'accordo sarebbe stato attuato come scritto". Witkoff e Jared Kushner, imprenditore e genero del presidente statunitense Donald Trump, hanno discusso l'idea con il comandante del Comando combattente unificato delle forze armate degli Stati Uniti (Centcom) Brad Cooper, mentre erano in volo verso l'Egitto.
Cooper ha poi presentato il piano al tavolo dei negoziati indiretti tra Israele e Hamas a Sharm el-Sheikh. Circa duecento soldati statunitensi, affiancati da ufficiali di Egitto, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, faranno parte della task force per monitorare il cessate il fuoco a Gaza, anche se non saranno fisicamente presenti nella Striscia.
Sempre secondo fonti Usa di Axios, dopo il riposizionamento dell'Idf "si passerà allo smantellamento delle installazioni militari e delle armi pesanti a Gaza".
Crosetto dispone la ripresa delle attività italiane nella missione Eubam Rafah
In una nota, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha disposto la ripresa delle attività italiane nell'ambito della missione Eubam Rafah. "Dopo essermi sentito e confrontato con il presidente Giorgia Meloni e con il ministro Tajani (...) ho autorizzato il capo di Stato maggiore della Difesa, generale Portolano, a disporre la ripresa delle attività italiane nell'ambito della missione Eubam Rafah, cui partecipa personale dei Carabinieri, per la riapertura del valico con le medesime modalità del gennaio 25, in coordinamento con la Farnesina", ha scritto Crosetto.
Secondo la nota, il valico di Rafah in data 14 ottobre 2025 nel rispetto dell'accordo Trump, in coordinamento fra Unione europea e le parti, verrà aperto alternativamente su due direzioni in uscita verso l'Egitto e in entrata verso Gaza. Domenica 12 ottobre inizieranno le operazioni di rilascio degli ostaggi israeliani e il rilascio di prigionieri palestinesi".
"Gli israeliani", ha spiegato Crosetto, "stanno provvedendo a ripristinare in tempi brevissimi la funzionalità logistica dell'infrastruttura del valico. Affluiranno da altri valichi circa 600 autoarticolati di aiuti umanitari al giorno dentro Gaza. Il passaggio di personale non sarà limitato a casi clinici gravi, ma sarà esteso a chiunque lo vorrà (previo concorde parere di Israele ed Egitto)".
Eubam Rafah è una missione civile, nata su richiesta di Israele e dell'Autorità nazionale palestinese, per facilitare il transito di feriti e malati al valico di Rafah, nel sud della Striscia. Era stata riavviata nel gennaio di quest'anno, quando il ministro degli Esteri Antonio Tajani e Crosetto hanno inviato sette carabinieri, rientrati poi in Italia a fine luglio e sostituiti con altri militari.
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